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  • Ancelotti: 'Mi vedo alla Roma. Milan? Non basta comprare, e su Montella...'

    Ancelotti: 'Mi vedo alla Roma. Milan? Non basta comprare, e su Montella...'

    Quando c'è una panchina in bilico, dopo il suo clamoroso esonero con il Bayern Monaco, il primo nome che viene fatto è sempre quello di Carlo Ancelotti. Si è parlato di un ritorno in Premier League, in Serie A, di Nazionale o di una possibile avventura in Cina. Niente di tutto questo per adesso, l'allenatore emiliano, ha parlato del suo esonero e dei suoi progetti futuri a Radio Anch'io Sport su Radio Uno. Inizialmente ha parlato dell'esonero con il Bayern e di quanto abbia realmente pesato l'infortunio del suo portiere: "Neuer è un grande portiere e la sua assenza ha di certo pesato. Il motivo dell'esonero però non è da ritrovare lì. Il problema era legato alla conduzione, col Bayern non più convinto dalla mia conduzione. Faccio però questo mestiere da 20 anni ormai e so che fa parte del gioco, con le grandi società legate ai risultati, anche se non si può valutare a settembre. Io però guardo avanti e mi prendo il mio tempo per guardarmi il calcio, da spettatore, cercando una nuova opportunità in futuro, non adesso".

    PROGETTI FUTURI - "Voglio un progetto che mi dia la tranquillità di lavorare anche se con questo mestiere di serenità ce n'è sempre poca. Ora vediamo tutti i problemi dei vari tecnici, basta un risultato sbagliato che la pressione aumenta. Qualcosa salterà fuori, con serenità aspetto".

    PROGETTI ESTIVI - "Quando arrivi in un club, la società è fatta. Ci sono dei giocatori, poi si parla col club per trovare aggiustamenti e migliorie. Poi il tecnico ci mette del suo e continuerò sempre a fare questo: non ho idea ben chiara di quale potrà essere la squadra, il lavoro dell'allenatore è quello di mettere insieme le caratteristiche dei giocatori".

    PREMIER LEAGUE - "Sotto certi aspetti è molto interessante, c'è una bella atmosfera negli stadi ma anche in Germania sono molto avanti. Anche in Italia c'è interesse, ora non ho idea di quella che potrà essere la soluzione migliore". Ct della Croazia? "Ogni giorno ne salta fuori una. Il Chelsea, poi il mio amico Conte si arrabbia. Con Antonio parlo spesso... Poi la Cina, poi l'Everton. Io aspetto il 30 giugno quando scadrà ufficialmente il contratto con il Bayern Monaco e valuterò le varie opportunità che si presenteranno". 

    SERIE A - "E' diventata molto competitiva e interessante. Ci sono squadre che competono di più con la Juventus come Napoli e Inter, che ha il vantaggio di non giocare le Coppe. Spalletti ha la chance di poter lavorare ogni settimana mettendo le proprie idee. Poi la Lazio che sta facendo un campionato straordinario, poi la Roma mentre purtroppo il Milan è dietro".

    MILAN - "Ha cambiato di più delle altre e, come da logica delle cose, serve più tempo per mettere insieme le cose. Non c'è una ricetta, non ci sono maghi con la bacchetta magica nel calcio. Serve tempo, servono giocatori idonei al progetto. Ha fatto una campagna acquisti definita da tutti straordinaria, non bastano sei mesi per rifare una squadra o una campagna trasferimenti. Serve perseverare nel lavoro e negli investimenti, tutto qua, non c'è una ricetta magica per uscire dai problemi. Dove può arrivare? Il quarto posto è importante perché ti permette di avere più investimenti andando in Champions League. L'importante, però, è non abbattersi. Non è possibile cambiare undici giocatori e in un battibaleno mettere tutto a posto. Questo anno servirà per avere un gruppo più costante avendo qualche altro giocatore nel prossimo mercato. Montella ha ragione quando dice che è difficile avere dei top, per questo il Milan ha preso giovani da far crescere per mettere poi dei big per il futuro".

    JUVE E NAPOLI - "Juve tornata? E quando è andata via? E' sempre lì sul pezzo. Il Napoli però ha trovato continuità e Sarri è molto bravo e ha trovato una struttura societaria che gli ha dato possibilità di avere due-tre anni per costruire qualcosa di bello. La bravura di Sarri combinata all'appoggio costante della società e del suo presidente hanno creato questo Napoli, nonostante le discussioni. E' un binomio che sta dando molti risultati".

    ROMA - "Mi vedo bene su ogni panchina, su quella della Roma ma non dite che voglio allenarla che Di Francesco si arrabbia. A me piace il calcio, mi piace allenare e qualsiasi panchina va bene".

    18 SQUADRE - "Il calcio sta cercando di giocare sempre di più per avere sempre più introiti ma è limitata la qualità del gioco. Agli Europei sono arrivati giocatori stanchi, per esempio, e se scade la qualità scade anche l'interesse. Servono meno partite con più qualità, ora è viceversa e siamo sulla strada sbagliata. Serve tornare alle 18 squadre o alle 16. In Germania ci sono 18 squadre e questo crea indiscussi vantaggi.

    ITALIA E GIOVANI - "Lo spareggio è sempre un rischio ma lo è per l'Italia quanto per la Svezia. Conteranno anche storia e tradizione, l'Italia è avvantaggiata in questo senso. I giovani se son bravi giocano, vedi Buffon ai tempi o Verratti. Gli allenatori delle big sono lì per vincere e non per crescere i ragazzi, però. Ci sono tanti ragazzi di qualità: Verratti, Insigne, Gagliardini, Rugani, Belotti, Immobile. I giocatori ci sono."

    VAR - "Solo un folle può pensare che non serva, è arrivata solo troppo tardi. Risolve tante polemiche, mi pare siano tutti d'accordo. Nel prossimo Mondiale ci sarà, eviterà tanti problemi ed è fuori discussione. E' una cosa nuova a cui doversi adattare ma è molto, molto interessante".

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