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  • Ancelotti: 'Battere la Juve è fuori dalla norma, ma abbiamo già sconfitto il Liverpool. Su Insigne e De Laurentiis...'

    Ancelotti: 'Battere la Juve è fuori dalla norma, ma abbiamo già sconfitto il Liverpool. Su Insigne e De Laurentiis...'

    Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai colleghi de Il Mattino. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it: "Napoli-Roma sarà una bella partita, sarà una gara aperta con un buon ritmo e con qualità.Chi rivedo in me? Io voglio bene a tutti i miei giocatori, ne sono usciti tanti. Vedi Seedorf, Gattuso, Sheva... Hamsik, Callejon, Albiol e forse Ghoulam: quello che può saltare meglio fuori è Callejon. lui ha conoscenza, vede le cose molto bene, parla al momento giusto. Per un allenatore è importante che un calciatore parli al momento giusto".

    Ancelotti ha proseguito: "Non conosco ancora il napoletano, lo devo imparare. La mai squadra adesso ha un po' di cazzimma in più. Per battere la Juve bisogna fare qualcosa di straordinario, fuori dalla norma. Tutti dicevano che battere il Liverpool era qualcosa di straordinario e l'abbiamo fatto. Lo straordinario non è impossibile. Io aziendalista? Io lavoro per un'azienda, non è un termine dispregiativo; faccio il bene di chi mi ha preso, in una società devo sapere i progetti, le ambizioni, le possibilità. Io mi reputo molto tifoso di questo Napoli, di alcune sono tifoso ancora, di altre un pochino meno".
    Sulla situazione del calcio italiano: "Siamo indietro a livello di strutture. E' vero che non ci sono grandi talenti ma adesso con la vittoria della Nazionale contro la Polonia siamo migliorati. C'è un bel lotto di giocatori, vedi Insigne, Barella, Bernardeschi, Meret. Siamo dietro nelle infrastrutture, la gente non va allo stadio perchè non è comodo. Il San Paolo non è comodo: in Europa la gente riempie lo stadio perché vanno lì, passano il tempo, ci sono ristoranti. E' una giornata di relax con la famiglia per loro. Insigne è uno dei top player a livello europeo, sta facendo molto bene e sta segnando con continuità. Sta dimostrando di essere più maturo. Si mette al servizio della squadra, potrebbe diventarlo anche in Italia. Meret rientra presto, senza fretta: in 15 giorni, un mese. Non ha senso farlo rientrare prima della sosta. Potrebbe rientrare con il Chievo. Voglio portare il Napoli a vincere qualcosa di importante. Si può e si deve giocare su tre fronti: con questa rosa ho molte garanzie, ce la possiamo fare. Essere competitivi significa non pensare che un ottavo di finale di Coppa Italia sia una partita secondaria.

    Sul suo passato e sul calore di Napoli: "Mi piace molto quello che faccio, ho accumulato molto esperienze. Sono molto interessato e troppo paziente (ride, ndr). Il mio più grande pregio è la pazienza. Io rispetto tutti, alla fine ho avuto discussioni con Abramovich, con Berlusconi, con Florentino Perez. Alla fine però mi hanno voluto loro, se c'è discussione... A Monaco mi sono lasciato da Dio (ride, ndr). Mi rispettano molto tutti quando giro per la città. Il calcio qui rappresenta l'aspetto predominante: il fatto che la squadra vada bene è un senso di felicità e di gioia per la città che ha i suoi problemi. Io la vivo poco ma l'immagine di Napoli nel mondo è diversa da quella che è davvero".

    Sulla Champions: "Il girone resta difficile, era più facile con i tre punti di Parigi. Occorre un'altra impresa a casa nostra. La spinta dei tifosi è importante se la squadra c'è perchè può diventare un qualcosa in più. la spinta ci sarà ma la spinta non è l'arma determinante. Dobbiamo pensare a giocare come abbiamo fatto all'andata. Sarebbe ora che a sud di Roma si vincesse. C'è solo il Napoli oggi, i grandi investimenti li hanno fatti solo nelle industrie del nord. Ci si può riuscire, faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità ed anche oltre. L'Inter ha gente tosta, sono molto forti. di sicuro l'Inter sarà competitiva. In estate si va molto dietro ai nomi, l'Inter ha preso Nainggolan, il Milan ha preso Higuain, la Juve ha preso Ronaldo: è stato facile far pendere la bilancia dalla loro parte. Quando non si cambia tanto si hanno dei vantaggi. Cambiare tanto ed amalgamare la rosa non è semplice. Non ho mai sentito il bisogno di dire che non ci fosse più Sarri. il ritiro lungo ci ha aiutato molto perchè i giocatori hanno capito la mia idea di giocare verticale e di sfruttare tutto il campo per attaccare. Ogni allenatore vuole che la sua squadra vinca e giochi bene: se c'è da scegliere, io dico che se giochi male perdi. Shevchenko ha cambiato il mio destino se devo scegliere un calciatore che ho allenato. Ho rivisto più volte quel rigore che ha calciato".

    SU SARRI:  "Il confronto con Sarri. non mi ha mai dato fastidio, Sarri è amato perchè ha fatto molto bene ed ha ottenuto dei risultati per qualità del gioco che negli altri anni non c'era. E' stato un segnale importante, c'è dietro un lavoro di tre anni: i giocatori hanno molte molte conoscenze. ho trovato un campo ben arato". La rosa del Napoli era già molto valida. Dire che non si è investito è un falso storico. La società ha preso dei giovani molto bravi, ma l'ossatura era quella degli anni passati perchè era molto valida. Sono orgoglioso e contento della mia squadra quando giocano bene, poi non cambia se Insigne gioca centrale o sulla fascia. Da un punto di vista di freschezza ho dato dei vantaggi ad Insigne. Cambiare la sua posizione è legata ad un fattore difensivo: da esterno doveva rientrare molto ma così è molto presente nella fase offensiva. Difetti del Napoli? Siamo una squadra che può crescere in personalità e nella gestione dei momenti difficili. Piano piano stiamo migliorando, ci sono momenti in cui bisogna sacrificarsi ed essere furbi. Non siamo più intimoriti, adesso riusciamo a gestire meglio gli avversari: la crescita avviene nel momento in cui siamo più convinti di quello che facciamo sul campo".

    SU DE LAURENTIIS -  "Eravamo ad Ischia, l'ho chiamato per la questione contratto. Lui mi ha detto che poi se ne parlava. Se vuole parlarmi, ne parliamo. De Laurentiis mi è sembrato schietto e leale, a dire il vero non mi aspettavo la chiamata del Napoli. Avevo pensato tutto ma non di venire a Napoli, ero sicuro che si continuasse con Sarri. Quando sono stato contattato, sono rimasto sorpreso ma convinto che fosse la scelta giusta per il progetto, la qualità dei giocatori e l'entusiasmo della città. Il presidente è vulcanico, molto generoso: mi ha invitato tante volte. con lui si sta bene, non si parla solo di calcio. E' un piacere passare una serata con lui e la moglie. A tressette io sono il più forte d'Italiia (ride, ndr). A volte gli faccio credere che sia meglio lui. 
     

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