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  • André Silva impresentabile, Bonucci il peggiore: Milan, ecco i tuoi 230 milioni
André Silva impresentabile, Bonucci il peggiore: Milan, ecco i tuoi 230 milioni

André Silva impresentabile, Bonucci il peggiore: Milan, ecco i tuoi 230 milioni

  • Cristiano Ruiu
È ora di guardare in faccia la realtà, siamo questi! Gli oltre 230 milioni spesi sul mercato sono serviti per costruire questa NON squadra. Andrè Silva, l'attaccante per cui sono stati investiti 40 milioni è ormai evidente che è impresentabile per i match di alto livello, non perché non segna (anche se non è un dettaglio), ma perché non riesce a rendersi utile in nessun modo. Il difensore di 30 anni strapagato a cui la società ha dato in mano le chiavi della squadra, nonché la fascia da capitano, in barba a ogni regola non scritta dello spogliatoio, è sempre il peggiore in campo. Gli errori commessi nei primi due gol di Icardi sono l'immagine chiara di ciò che è Bonucci estrapolato dal contesto Juve. La differenza tra noi e l’Inter è tutta qui. Loro hanno un grande bomber e una difesa solida, noi una caterva di pifferai che con le loro melodie strappalacrime ci fanno credere di avere un grande attaccante e un top player della difesa, peccato che poi il campo riporti tutti alla realtà.

Se a tutto questo aggiungiamo poi Kessie sostituito dopo 45' per la disperazione, Rodriguez e Biglia che commettono errori grossolani, ecco che del tanto sbandierato mercato si salva solo paradossalmente, ma non casualmente, il più economico Borini. La verità è che questo Milan, se ha una chance di risalire in classifica è solo grazie alla vecchia guardia. Attraverso quindi i Suso, i Bonaventura, i Cutrone o i Locatelli. Ovvero grazie ai sopravvissuti dell'epurazione estiva. Quelli con cui Montella aveva dimostrato di essere un buonissimo allenatore, avendo costruito una Squadra, magari con poco talento e brutta da vedere, ma solida ed efficace. Per questo motivo, nonostante un momento di isterismo a seguito della sconfitta con la Sampdoria, Fassone e Mirabelli non possono cacciare l'allenatore (e nemmeno un altro preparatore), anche se le sconfitte sono ormai diventate quattro in otto partite, di cui tre consecutive. L'esonero di Montella, infatti, toglierebbe l'unico parafulmine rimasto alla società prima dell’inesorabile mea culpa.

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