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  • Atalantamania, altri 5 gol subiti: la difesa è in Sterling ovation

    Atalantamania, altri 5 gol subiti: la difesa è in Sterling ovation

    • Marina Belotti, inviata a Manchester
    Certo, un attacco galattico formato dalla banda Aguero&Sterling non ha dato una mano alla difesa nerazzurra, ma la manita finale pesa più di quanto dovrebbe. Perché se è vero che a schiaffeggiare una Dea mentalmente inesperta è un City candidato a vincere la Coppa, è altrettanto lecito ricordare che il quinto gol del marziano inglese è anche l’undicesimo subìto in sole tre gare. Ebbene sì, la squadra che segna più di tutte è anche quella che ne prende di più. Come è possibile? Si apre senza coprirsi abbastanza, corre- a perdifiato-il rischio e paga pegno. E così, nella straordinaria favola dell’Atalanta, iniziano ad apparire stralci di pagine nere, record negativi inediti e preoccupanti.
     
    DOWN- Prima squadra italiana a subire undici gol nelle prime tre gare del girone di Champions League: poker dalla Dinamo, doppietta dello Shakhtar, cinquina inglese. La media è di quasi quattro reti incassate a partita, troppe considerando le pallonate che invece lo specchio lo infrangono: due misere reti, con una differenza di -9. Ed è proprio il 9 nerazzurro a non fare la differenza varcato il campo, così come il capitano e lo sloveno, sottotono e confusi. Malinovskyi è da Champions League, serve palle a raffica e al millimetro al pari di Foden, ma non si può vincere una partita da soli contro 11 marziani. Prima squadra italiana a perdere le prime tre, la Dea ora ha bisogno di sette punti nel ritorno: due vittorie con ucraini e croati e un pareggio col City. Il 6 novembre a San Siro.
     
    E.T. TELEFONO IN PORTA- Sarà molto più facile pensare di restituire il poker alla Dinamo e imporsi nella fredda terra ucraina l’11 di dicembre, che agguantare un pari contro i cityzens. Perché, onore al merito, non sembrano dei marziani De Bruyne, Sterling, Foden, Aguero e Gundogan, ma lo sono per davvero. Qui è lecito aprire una parentesi sulla prestazione del giamaicano che, come impazzito, partecipa a tutti e cinque i gol: assistman del pareggio, si procura il rigore e la infila tre volte, permettendosi pure il lusso di sbagliarne un paio di clamorose. E qui la domanda è d’obbligo: ‘Com’è possibile parlare di astri del calcio citando sì CR7 e Messi, ma anche Dembélé e Griezmann e dimenticarsi di questo ragazzo naturalizzato inglese?’ Nemmeno un quarto di secolo e in 204 gare col City ha già creato 150 occasioni da gol, realizzandone 81 e azzeccando l’ultimo passaggio 69 volte. Un’ala sinistra in costante crescita, già 6 gol e un assist nelle prime otto di Premier. Masiello, Toloi e Djimsiti a un certo punto si alzano sui tacchetti per lasciarlo passare e applaudire, ma non Gollini, la prima vittima di questa Atalanta raccattapalle.
     
    QUANTI GOLLINI- Salgono a 23 le camminate che il portiere si è dovuto fare per recuperare la sfera in fondo al sacco, in dieci gare tra i pali. Numeri che non rendono giustizia al giovane nerazzurro che, con i suoi guantoni, anche ieri sera ha salvato almeno tre palle tra Aguero e Sterling. Ora non resta che rialzarsi e concentrarsi sulla Serie A, più alla portata perché il livello-rispetto al resto d’Europa- è davvero davvero molto basso. Ecco a cosa sono serviti gli 11 gol presi: a capire perché la Juve non vince la Champions e il Napoli ne esce sempre prima. Il campionato italiano non è all’altezza del calcio internazionale e così, anche la Dea più bella d’Italia, viene presa a schiaffi dai veri Campioni.

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