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    Atalantamania: Carnesecchi 'odiato', ma anche ammirato dal Milan

    Atalantamania: Carnesecchi 'odiato', ma anche ammirato dal Milan

    • Marina Belotti
    Alla luce delle prodezze di Carnesecchi, il momento no di Maignan appare ancora più nitido. Potrebbe tornare a fare quei miracoli che il riminese cresciuto nel vivaio atalantino sfodera di gara in gara, e invece continua ad andare col contagocce. Ieri sera, per la verità, ci si è messa l'Atalanta a lasciarlo in vacanza prima e dopo il rigore, su cui comunque non è riuscito di ripetere l'impresa del classe 2000, il no bis a Pinamonti di una settimana fa. A San Siro Carnesecchi l'hanno odiato ma anche ammirato. E un pensiero ha iniziato a prendere forma. 

    CAMBIO IN PORTA?- Dopo il caso dei vergognosi insulti razzisti a Udine, Maignan sembra aver smarrito un po’ di serenità, fiducia e sicurezza tra i pali, che trasmette anche in difesa. Pesa inoltre sul suo rendimento anche la scadenza di contratto fra due anni, con le big di mezza Europa che lo stanno già attirando altrove con la mente. E il Milan, per cautelarsi, dopo i miracoli dell'ex Cremonese su Leao, Loftus-Cheek, Giroud e Calabria, un'idea di come muoversi se l'è fatta. Ovvero, provare a ripetere l'affare che la Lazio di Lotito aveva solo. vagamente intuito, ma portandolo fino in fondo, senza farlo andare in fumo al primo no dei Percassi. Carnesecchi, nell'estate 2022, valeva meno dei 12 milioni offerti e rispediti al mittente. Oggi ne vale ben di più, anche se ancora un terzo di quelli dell'esperto, seppur in calo, Maignan. Per il Milan quindi potrebbe trattarsi di un investimento a lungo termine, ma c'è un ostacolo: oltre alla volontà della dirigenza nerazzurra di non rafforzare una diretta concorrente, l'alta richiesta dopo il rinnovo dell'azzurrino al 30 giugno 2028.

    CHE DIFESA- Carnesecchi
    ha saputo trasformare il punto debole dei nerazzurri di Gasperini, la difesa fragile, in uno dei suoi punti forti. In questo momento l'Atalanta ha subìto solo la metà dei gol realizzati, e grande merito va a lui. Oltre alla solidissima difesa a tre Scalvini-Djimsiti-Kolasinac. Un esempio di costanza stoicismo: Djsimsiti ha difeso di tutto, spostando marcature a gara in corso, Scalvini ci ha lasciato una spalla nella sua metamorfosi a centrocampista e Kolasinac , di bendaggio in bendaggio, tra sangue e sudore, non ha mai mollato, anche se ne avrebbe avuto il diritto. Nel nuovo ciclo, c'è una novità: la difesa è d'oro almeno tanto quanto l'attacco.

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