Atalantamania: Ilicic, altro che ‘nemo propheta in patria’
JO-SI-P Tornato da eroe in quella che era stata casa sua, ha fatto rivedere ai ragazzi della Fiesole di che pasta è fatto. Magari un piatto di penne corte, come i tocchi e i passaggi, abbinati ad una mezzamanica per il Papu e un cucchiaio per Pasalic. Ma anche il riso, tanto, sulla sua faccia. Quando quei giochetti, nel giro di 120’’, son diventati degli assist: eppure è lui a mangiarsi la difesa, una Fiorentina cotta a puntino. Quel che accade dopo però, è la solita minestra. E più che di traverso, va di traversa: quella colpita nel recupero.
ERRORI-ORRORI A Palomino scappa (la palla), Hateboer la perde. Sopra di due gol, la Dea non può mai dirsi sicura. E questo, nonostante Gasp non voglia focalizzarsi sui punti deboli, è un tallone d’Achille bello grosso. Farsi recuperare dopo aver dettato legge con ottime azioni da gol in attacco, azzera tutto. Soprattutto il morale. Ma questo è tutt’altro che uno zero a zero: per raggiungere la Finale, l’Atalanta di risultati utili ne avrà ben due a disposizione. La gestione della partita: ecco su cosa dovrà lavorare Gasp. Magari già da domenica, ancora contro i viola.
TESTA AL CAMPIONATO Già, perché domenica in campo andranno due squadre diverse, magari rivoluzionate. Le pedine cambieranno sensibilmente, non c’è dubbio, con il sogno finale che scoppia dentro. Al ritmo di diastole e sistole, dovrà battere anche in Serie A. Per superare la Fiorentina: una linea del cuore comune, da oggi al 24 aprile.