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  • Atalantamania: sì, vale la pena perdere in Serie A. Ma questo Liverpool va battuto!

    Atalantamania: sì, vale la pena perdere in Serie A. Ma questo Liverpool va battuto!

    • Marina Belotti, inviata al Gewiss Stadium
    Una rimonta imbastita con cuore, grinta e altre due cose che è meglio non scrivere. 900 mila euro incassati. Un punto contro la squadra più blasonata d’Olanda. Reso onore al Gewiss Stadium nella sua prima Champions bergamasca. Comunque la si voglia guardare, il 2-2 con l’Ajax sorride alla Dea, anche se i restanti 2 punti (e 2 milioni....che di questi tempi farebbero comodo...) sono rimasti impigliati nei tacchetti di Malinovskyi e Pasalic. Ma a contare, nei dentro/fuori internazionali, sono gli episodi. Il gioco alto e pericoloso di Gosens, la sfera che scivola di mano a Sportiello, la dormita di Toloi su Neres. Eppure, riuscire finalmente in una rimonta, dopo quelle fallite contro Napoli e Samp, affibbiare due schiaffi in 45’ al calcio totale biancorosso, è un gran bottino. E allora ecco che anche le sconfitte in Serie A assumono un altro significato.

    REDS ZONE- Soprattutto in questa Serie A 2020/2021, con il turnover Covid, le porte chiuse-degli stadi-ma aperte-tra i pali-perché adesso tutte vogliono fare l’Atalanta, con le Big che frenano, accelerano e frenano ancora. Il campionato è lungo e apertissimo, vale la pena prendersi qualche rischio e qualche KO per portarsi a casa gli ottavi dell’Europa più bella (e molto, molto più corta). Quindi la testa a Crotone ci deve andare, ma il cuore e le gambe dovrebbero rimanere nel frigorifero-Papu Gomez insegna- del Gewiss Stadium. In trasferta spazio ancora ai giovani, alle riserve, perché una seconda opportunità si concede a tutti e perché il Liverpool di Klopp, poi, è un alieno che merita una squadra all’altezza. Calcare il campo come alle 21.01 di ieri, con intensità, pressing e controllo palla dal 1’, è la formula giusta. I reds hanno perso van Dijk e Fabinho, la Dea ha ritrovato Josip Ilicic (che dribbling, che filtranti!) e Duvan Zapata (gol cattivi e decisivi).
     
    SVIZZERO? SI’, (E RINCALZI) NUOVI- Gli schemi in area piccola, con il panterone defilato sulla sinistra, Pasalic al centro con un’improvvisata, Ilicic e il Papu a sbucare a turno, hanno confuso i lancieri in un ’Acchiappa la Talpa’ disperato, cancellato il gioco offensivo di ten Hag, scardinato gli affondi di Gravenberch, quel Pogba del futuro che vorrebbero Juve-Barcellona, già in sfida ieri prima di stasera. E poi c’è lui, Remo Freuler, che in Champions si risveglia, va su ogni palla, tenta persino di eludere la linea di porta, negando comunque a Traore la gioia di vedere il sacco gonfio. E Muriel e Malinovskyi, con buona pace del Papu Gomez, hanno giocato solo un quarto d’ora; Lammers, Miranchuk e Pessina nemmeno. Ci sarà spazio anche per loro, tra una settimana, c’è bisogno di loro, appena un muscolo tira o la fatica pesa. Perché ogni distrazione in Champions, l’Atalanta dovrebbe averlo capito, si paga. La bellezza di 900mila euro a punto. E contro il ‘macellaio’ Liverpool, servono carni fresche.
     
    SASSO, CARTA, FORBICE- Infine, metto su carta una riflessione, per tagliare, con una forbice per affilata, ogni altra protesta scaturita da sassi vari. L’allenatore biancorosso è stato fin troppo corretto a liquidare il fatto con un ‘succede’ perché, è bene dirlo, non deve succedere. Centinaia di nerazzurri sono stati svegli fino all’alba della gara per colorare vie e ponti di Bergamo e dintorni, in altrettanti si sono dati appuntamento per scortare il pullman tra cori, fumogeni e applausi. Ma, purtroppo, basta una persona con un sasso a gettare nel fango sostenitori e squadra, rischiando un’inutile sconfitta a tavolino. Che sia di lezione per l’arrivo del pullman di Klopp, perché i vetri da infrangere sono solo quelli alle spalle di Alisson.

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