Atalantamania: tutti tornano e nessuno se ne va, tranne…
NESSUNO SE NE VA- Sembra che a tirare fuori il portafoglio dal taschino siano bravi tutti, di questi tempi. Facile investire e pagare giocatori forti, estremamente difficile guadagnarci da talenti sconosciuti. Per questo, e al ds Sartori dispiace, dell’Atalanta viene esaltata solo la capacità di scoprire, far sbocciare e stravendere prospetti europei. Certo, ci vuole pazienza e lungimiranza, due qualità sconosciute a tante, troppe, aziende del calcio italiano che hanno fretta: pretendono subito il migliore sulla piazza, a cui chiedono subito la prestazione della vita, altrimenti ‘ciak si cambia’ titolare.
TUTTI TORNANO- Ma il rischio dell’investimento giusto e oculato, quando nessun altro sembra cederci, non conta nulla? Il ritorno di Marten de Roon, quando in pochissimi pensavano che avrebbe potuto dire ancora qualcosa sulla mediana italiana; l’arrivo di Duvan Zapata, quando nessuno se lo immaginava capocannoniere e lo valutava meno di Musa Barrow. 15 milioni per riavere de Roon, addirittura 24 per Zapata. Ma l’olandese voleva tornare all’Atalanta a tutti i costi, anche a costo di rinunciare a buona parte dell’ingaggio. Come Marco Sportiello. Come Mattia Caldara. E, forse, come Jack Bonaventura e Roberto Gagliardini. “Ora chiunque viene molto volentieri, e dico di più, tutti vanno via mal volentieri”, Sartori dixit, prima di aggiungere, “l'idea è di vendere un pezzo o due della squadra, ma per diventare più forti”.
TRANNE…- Chi sarà quel pezzo o due della squadra che potrebbe salutare Bergamo nel prossimo calciomercato autunnale? Tra Mario Pasalic e il tridente, il ds dell’Atalanta non ha nominato proprio lui, la cui assenza è così lampante da rendere tutto ancora più chiaro. Proprio una delle intuizioni vincenti di Giovanni Sartori, quel Timothy Castagne preso a 6,5 milioni che ora ne vale 25 (25!), sembra sempre più sul punto di imbarcare il bagaglio al check-in. Destinazione Inter, Napoli o Tottenham. Il belga vuole giocare e alla Dea non gioca più, soppiantato da un’altra scoperta sartoriana, Hans Hateboer, il wrestler dello spogliatoio secondo Zapata. A questo punto, ‘per diventare più forti’, ci sono 25 milioni da reinvestire e i nomi che girano di giovanissimi sudamericani non bastano. Qualcosa di più grosso bolle in pentola, l’Atalanta è pronta all’ennesimo colpaccio. Del resto, non deve nemmeno chiedere, sono gli altri a farlo incrociando le dita per un posto a Zingonia. E Giovanni Sartori, con buona pace del Milan che aveva avviato i contatti, è pronto a fare un’altra scelta sotto le Mura orobiche.