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  • Atalantamania: tutti tornano e nessuno se ne va, tranne…

    Atalantamania: tutti tornano e nessuno se ne va, tranne…

    • Marina Belotti
    “Piuttosto che svendere, meglio tenere i propri!”: dice tutto in questa frase il responsabile dell’area tecnica dell’Atalanta Giovanni Sartori, svelando pubblicamente il segreto della Provinciale da Champions. Che coltiva qualcosa di molto più grande della speranza, la convinzione che i tre tenori d’attacco Papu Gomez, Josip Ilicic e Duvan Zapata rimangano ancora ‘per un po’ di tempo’ con la Dea sul petto della divisa da lavoro. E considerando che due fantasisti su tre hanno più di 32 anni, il tempo descritto sembra avvicinarsi molto al ‘ fine carriera’. Un sogno per i bergamaschi, un incubo per altri club, in primis la Juve, che al mercato fa orecchie da mercante e chiede ancora -invano- di quella punta colombiana.
     
    NESSUNO SE NE VA-  Sembra che a tirare fuori il portafoglio dal taschino siano bravi tutti, di questi tempi. Facile investire e pagare giocatori forti, estremamente difficile guadagnarci da talenti sconosciuti. Per questo, e al ds Sartori dispiace, dell’Atalanta viene esaltata solo la capacità di scoprire, far sbocciare e stravendere prospetti europei. Certo, ci vuole pazienza e lungimiranza, due qualità sconosciute a tante, troppe, aziende del calcio italiano che hanno fretta: pretendono subito il migliore sulla piazza, a cui chiedono subito la prestazione della vita, altrimenti ‘ciak si cambia’ titolare. 
     
    TUTTI TORNANO- Ma il rischio dell’investimento giusto e oculato, quando nessun altro sembra cederci, non conta nulla? Il ritorno di Marten de Roon, quando in pochissimi pensavano che avrebbe potuto dire ancora qualcosa sulla mediana italiana; l’arrivo di Duvan Zapata, quando nessuno se lo immaginava capocannoniere e lo valutava meno di Musa Barrow. 15 milioni per riavere de Roon, addirittura 24 per Zapata. Ma l’olandese voleva tornare all’Atalanta a tutti i costi, anche a costo di rinunciare a buona parte dell’ingaggio. Come Marco Sportiello. Come Mattia Caldara. E, forse, come Jack Bonaventura e Roberto Gagliardini.  “Ora chiunque viene molto volentieri, e dico di più, tutti vanno via mal volentieri”, Sartori dixit, prima di aggiungere, “l'idea è di vendere un pezzo o due della squadra, ma per diventare più forti”. 
     
    TRANNE…- Chi sarà quel pezzo o due della squadra che potrebbe salutare Bergamo nel prossimo calciomercato autunnale? Tra Mario Pasalic e il tridente, il ds dell’Atalanta non ha nominato proprio lui, la cui assenza è così lampante da rendere tutto ancora più chiaro. Proprio una delle intuizioni vincenti di Giovanni Sartori, quel Timothy Castagne preso a 6,5 milioni che ora ne vale 25 (25!), sembra sempre più sul punto di imbarcare il bagaglio al check-in. Destinazione Inter, Napoli o Tottenham. Il belga vuole giocare e alla Dea non gioca più,  soppiantato da un’altra scoperta sartoriana, Hans Hateboer, il wrestler dello spogliatoio secondo Zapata. A questo punto, ‘per diventare più forti’, ci sono 25 milioni da reinvestire e i nomi che girano di giovanissimi sudamericani non bastano. Qualcosa di più grosso bolle in pentola, l’Atalanta è pronta all’ennesimo colpaccio. Del resto, non deve nemmeno chiedere, sono gli altri a farlo incrociando le dita per un posto a Zingonia. E Giovanni Sartori, con buona pace del Milan che aveva avviato i contatti, è pronto a fare un’altra scelta sotto le Mura orobiche.

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