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  • Balotelli, l'incredibile autodistruzione di un talento che non cresce mai

    Balotelli, l'incredibile autodistruzione di un talento che non cresce mai

    • Xavier Jacobelli

    Se persino Cesare Prandelli ha sentito l'irrefrenabile impulso di dettargli un ultimatum, vuol dire che con Mario Balotelli la misura è colma. "Ha due mesi di tempo per non bruciarsi. Deve rendersi conto che così si fa solo del male".
    Parole sante, quelle del ct, il quale sarebbe stato pronto a portare l'ex interista a Kiev se non fosse venuta fuori l'ultima bravata: il lancio di una freccetta dalla finestra contro un ragazzo delle giovanili del City. La genialata si accompagna  alla quasi rissa in un ristorante di Manchester. E prima c'erano stati: il colpo di kung fu a Popov, giocatore della Dinamo Kiev, costato a Balotelli l'espulsione e al City l'eliminazione dall'Europa League; la lite in allenamento con Jerome Boateng; l'ingresso in automobile nel parcheggio del carcere femminile di Brescia; l'incidente stradale causato a Manchester; gli spari con una pistola giocattolo nel centro di Milano;  la maglia dell'Inter gettata per terra a San Siro dopo il 3-1 al Barcellona in Champions League; la maglia del Milan indiossata davanti alle telecamere di Striscia la Notizia.

    La domanda da porsi é una sola: Balotelli ci è o ci fa? Probabilmente, l'una e l'altra cosa, in un masochistico processo di autodistruzione di un talento che non cresce mai. Non è dato sapere se, a fine stagione, Balotelli passerà al Milan. E,  francamente, in questo momento, l'evento è di trascurabile rilievo. Perchè ciò che, sopra ogni cosa, dovrebbe premere all'attaccante è giocare almeno trenta, dicansi trenta partite di fila, segnare il maggiore numero possibile di gol e fare notizia solo, soltanto, esclusivamente, per questo.  
    Invece, stamane ci è toccato pure leggere che, nell'entourage del giocatore, ci si lamenta perchè Prandelli ha avuto il torto di fare pubblicamente chiarezza sulla situazione, spiegando che il codice di comportamento in vigore in Nazionale vale per tutti e che lo stesso ct è comunque pronto ad aiutare Mario. Se, naturalmente, Mario comincia ad aiutarsi da solo. E a dare un calcio a quelli che gli stanno intorno e lo consigliano male. Il tempo delle scuse è finito. La storia del calcio è ricca di troppi talenti che si sono bruciati da solo. Balotelli è ancora in tempo per cambiare registro. Purchè lo voglia.


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