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  • Barcellona-Juve, le pagelle di CM: Chiellini insuperabile, Messi sprecone

    Barcellona-Juve, le pagelle di CM: Chiellini insuperabile, Messi sprecone

    • Nicola Balice, inviato a Barcellona

    Niente remuntada, come in fondo ci si aspettava. Il Camp Nou non si è infiammato, il Barcellona non è andato oltre un possesso palla continuo ed alla fine la Juve torna a casa senza subire nemmeno un gol in due partite dai fenomeni blaugrana. Missione compiuta per Allegri che non sbaglia di nuovo nulla, Pjanic gioca una partita quasi perfetta così come Chiellini. Cuadrado sempre pericoloso.

     

    Barcellona-Juventus 0-0 (and. 0-3)

    BARCELLONA

    TER STEGEN 6: non che sia troppo sotto pressione, ma questa volta non regala niente.

    SERGI ROBERTO 5.5: si annulla con Mandzukic, ma è lui che dovrebbe spingere e metterlo in difficoltà (77' MASCHERANO ng)

    PIQUE 6.5: non è insuperabile, quando si spinge in avanti rimane uno dei difensori più eleganti del mondo.

    UMTITI 6: finisce per essere sempre l'ultimo baluardo davanti a ter Stegen, a volte l'unico. Fa quel che può, lasciando inevitabilmente spazi.

    JORDI ALBA 6.5: quando si propone senza palla crea varchi, provare a limitare Cuadrado è un compito arduo per chiunque in questo momento.

    RAKITIC 5.5: lavoro ad elastico a seconda di dove va Messi, grande intelligenza tattica ma meno brillantezza rispetto alle notti migliori (58' PACO ALCACER 5.5: porta densità in attacco, non si vede praticamente mai).

    BUSQUETS 7: vederlo in campo fa capire cosa è mancato al Barça nella gara d'andata. Importante per tutto ciò che si può definire 'intangibile'

    INIESTA 5.5: primo ammonito della partita, in un Barcellona che avrebbe bisogno di marce alte questa volta appare al di sotto della sua reputazione.

    MESSI 5.5: va dove vuole, quando ha la palla tra i piedi il pericolo è sempre in agguato. Alla fine della fiera, però, non centra mai lo specchio e si mangia la più grande occasione da gol dopo l'uscita a vuoto di Buffon sciupando pure da palla inattiva.

    SUAREZ 5.5: fa a sportellate con Chiellini e Bonucci, ogni duello.

    NEYMAR 6.5: palla al piede fa più o meno quello che vuole, ma non incide e finisce per terra più di quanto gli possa realmente servire. Esce in lacrime.

    All. LUIS ENRIQUE 5.5: ha provato a caricare squadra e ambiente, quando ormai è stato però troppo tardi. A fine ciclo sulla panchina di un Barcellona che forse il proprio ciclo lo aveva già concluso proprio nell'anno dell'ultimo Triplete. Possesso palla continuo, tanti tiri fuori misura, due occasioni clamorose come quelle dell'andata però non si sono viste. Ora tutto sulla Liga.

     

    JUVENTUS

    BUFFON 6: prima parata al 30', dopo un lungo tiro al bersaglio fuori misura del Barça. Insicuro in uscita nel secondo tempo, graziato da Messi che continua a non avergli mai segnato in carriera. Si riscatta poco dopo su un velenoso tiro cross di Neymar.

    DANI ALVES 6.5: questo è il suo campo, soffre Neymar più che all'andata ma la sua qualità in fase di uscita è fondamentale nei momenti di maggior pressione blaugrana.

    BONUCCI 7: non è il miglior Bonucci quando c'è da impostare il gioco e ripartire, dietro però si fa sentire evitando in un modo o nell'altra pericoli maggiori a Buffon. Comanda la difesa con personalità anche quando la lucidità viene meno, e se c'è da combattere non si tira mai indietro.

    CHIELLINI 7.5: non sarà mai stata l'eleganza ad essere la sua qualità principale, se si tratta di essere efficaci e di farsi sentire però ha pochi eguali al mondo, come quando sfiora quel tanto che basta la rasoiata dal limite di Messi al 55'.

    ALEX SANDRO 6.5: questa volta mantiene la posizione senza seguire Messi in ogni zona del campo, regge la pressione e si propone senza soluzione di continuità nonostante poi Mandzukic e Khedira premino poco le sue sovrapposizioni. Unica sbavatura quel duello perso con Suarez che costringe Khedira al fallo da ammonizione.

    PJANIC 7.5: era la prova del nove anche per lui, gioca con una personalità da campione ed anche nei rari casi in cui sbaglia qualcosa cerca sempre di rimediare. Sì, è diventato grande alla Juve: missione già compiuta, la sua.

    KHEDIRA 6.5: meno brillante di altre volte, eppure è sempre dove deve essere. In ritardo su Suarez, viene ammonito e salterà la semifinale d'andata, prendendosela con Alex Sandro per la palla persa.

    CUADRADO 7: sbaglia la scelta e i tempi della giocata in occasione di un contropiede a campo aperto in avvio, per il resto fornisce sempre l'impressione di essere un pericolo costante quando c'è da ripartire. A inizio ripresa Higuain lo lancia in porta, ha tempo di prendere la mira ma apre troppo il diagonale sprecando una grande occasione. Poco dopo fa quello che vuole nell'uno contro uno con Jordi Alba, in ogni caso quando parte è devastante. Senza dubbio il miglior Cuadrado mai visto è proprio quello di questo periodo (83' LEMINA ng).

    DYBALA 6: forse condizionato dalla caviglia malconcia, non appare al meglio e vaga per il campo senza riuscire a prendere per mano la Juve come all'andata. Esce tra i fischi del Camp Nou, ma dalle parti di Barcellona lo vorrebbero eccome (75' BARZAGLI 6.5: minuti finali con la difesa a tre per respingere tutto quello che passa dalle sue parti.)

    MANDZUKIC 6.5: esterno di centrocampo puro, finisce per essere il giocatore più vicino alla propria linea difensiva tra tutte le stelle a disposizione di Allegri. Il suo ruolo è questo, votato al puro sacrificio, inevitabile concedergli errori di precisione e lucidità negli ultimi trenta metri.

    HIGUAIN 6: sbaglia in tre occasioni quando va al tiro nel primo tempo, ma è anche l'unico a rendersi sempre pericoloso. Nel primo tempo fa salire la squadra, detta i tempi da regista arretrato, trova sempre il tempo giusto per il passaggio, lotta e si sacrifica anche più che allo Stadium. Dopo un'ora, però, non ne ha più e sparisce letteralmente dal campo (88' ASAMOAH ng).

    All. ALLEGRI 7.5: zero gol subiti in due partite col Barcellona sono un capolavoro difficilmente ripetibile. Parte forte nel primo quarto d'ora, poi lascia campo e pallino ai blaugrana che pur provandoci da ogni posizione non forniscono l'impressione che il gol sia effettivamente nell'aria. Non ha mai paura di chiedere alla squadra di fare solo quello che serve per vincere. La Juve è forte, fortissima. Ed è sempre più sua.


    @NicolaBalice


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