Il Bari teme la stangata dall'inchiesta sul calcio scommesse. In attesa dell'istruzione del processo, ecco quali sono i principi seguiti dalla giustizia sportiva che, dati i tempi dei procedimenti, dovrebbe operare sul prossimo campionato. Il Bari dovrà rispondere in base al principio di responsabilità oggettiva, che si distingue tra diretta ed indiretta. Nel primo caso, si materializza un comportamento fraudolento dello stesso club (ad esempio tramite i dirigenti), ma tale evenienza (che porterebbe alla radiazione o alla retrocessione) non dovrebbe riguardare il Bari che, invece, non potrà esimersi dalla responsabilità indiretta dato il coinvolgimento di alcuni calciatori.

Occorre stabilire quale sia il reato commesso dai tesserati: omessa denuncia (che causa ammende), tentativo di combine, combine perpetrata (fattispecie che si traducono in penalizzazione). Ebbene, secondo le rivelazioni di Andrea Masiello, l'omessa denuncia sarebbe acclarata, ma è ipotizzabile almeno un tentativo di manomissione su Palermo-Bari (il difensore confessa di prendere i soldi che poi restituisce). Tra le possibili attenuanti ci sarebbero i danni provocati al club dalla retrocessione, nonché i risultati sfavorevoli, ma eventuali aggravanti sono l'esistenza di un'associazione a delinquere (numero rilevante di giocatori coinvolti e gare alterate) e un'insufficiente vigilanza della società (un elemento potrebbe essere la libertà di movimento attorno alla squadra di Iacovelli). Facile, dunque, intuire che, se le risultanze dell'inchiesta fossero clamorose, il rischio di una batosta da oltre dieci punti di penalità sarebbe concreto.

(Corriere del Mezzogiorno)