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  • Barone punta sul "Made in Fiorentina": 'In Italia ci sono giovani molto forti, il Decreto Crescita rema contro"

    Barone punta sul "Made in Fiorentina": 'In Italia ci sono giovani molto forti, il Decreto Crescita rema contro"

    Presente anche lui questa mattina a Coverciano, per la riconsegna di due Trofei di Viareggio alla Fiorentina, il direttore generale viola Joe Barone ha parlato di molti temi di stretta attualità in casa viola: dal Viola Park all’importanza di un settore giovanile adeguato. Queste le sue parole:
     
    “Vorrei ringraziare il presidente Gravina e Matteo Marani per quest’iniziativa. Vorrei togliere la parola ‘ex viola’: quando entri a far parte della famiglia della Fiorentina, lo sei per sempre. E’ importante rispettare la storia. Il settore giovanile è il futuro della società. Con PradèAngeloni e Italiano parliamo continuamente del ‘Made in Fiorentina’, i giovani giocatori in Italia ci stanno e hanno bisogno soltanto di giocare e crescere. Come ha fatto il mister con Distefano, che ha esordito in campionato e la settimana scorsa ha firmato il primo contratto con i professionisti. Dobbiamo ringraziare inoltre Rocco Commisso e la abilità e volontà di fare un investimento di oltre 90 milioni per il Centro Sportivo che è il futuro della Fiorentina. Prima ho messo in contatto Rocco con Marani e Roggi, anche se è in America lui vive la Fiorentina ogni giorno. Dopo la partita col Bologna ha voluto parlare con vari protagonisti, con l'allenatore, con Pradè. Stiamo lavorando per riuscire ad avere un nostro Museo della Fiorentina al Viola Park o uno allo stadio. Riportare l'asset della storia del club è una cosa importante ed alla quale teniamo, ma è importante che la gente che ha dei trofei, delle maglie, delle scarpe che vuole riportare alla Fiorentina lo faccia. Ovviamente vogliamo il trofeo che la Fiorentina ha vinto a New York, ci tengo tanto, fa parte della nostra storia ed è una cosa che io e Rocco abbiamo vissuto in presenza. Vogliamo riportarla nuovamente a Firenze".
     
    Il direttore generale viola ha poi raccontano un particolare aneddoto della sua vita legato al Torneo di Viareggio: "Io sono nato nel '66, negli anni '80 la prima squadra americana andò a giocare nel Torneo di Viareggio, io feci dei provini, ma purtroppo non ero abbastanza bravo per giocare a quel livello. Ogni venerdì però andavamo a Times Square per comprare il Guerin Sportivo, che era una parte della mia vita. Prendevo il treno, 40 minuti di metropolitana, comprare il giornale e tornare a casa per leggere tutti i gol fatti della Serie A, della Serie B, ma anche del Torneo di Viareggio. Questa, per noi americani, è una cosa che posso raccontare, capire ed è il valore della mia esperienza che ci porta a questo evento qui. Mi auguro che tutte le coppe del passato possano ritornare alla famiglia della Fiorentina".
     
     

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