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  • Becker in galera: una vita sempre all'eccesso

    Becker in galera: una vita sempre all'eccesso

    • Furio Zara
      Furio Zara
    "Bum Bum" Becker tiene fede al suo soprannome: la sua vita è sempre un fuoco d'artificio, una frequenza radio al massimo del volume, un eccesso a cui segue un altro eccesso. Succedeva così in campo, succede così da quando ha smesso. E dunque lo aspetta la galera. E' stato condannato a due anni e mezzo per bancarotta fraudolenta. Gli è andata di lusso. Ne rischiava sette. E' già in carcere, dove sconterà quindici mesi. Per gli altri quindici è previsto il regime di semilibertà. il giudice della corte di Southwark, Deborah Taylor, pronunciando la sentenza, l'ha guardato con un disprezzo definitivo "lei non ha avuto alcun rimorso", ha detto, per poi aggiungere: "C'è stata da parte sua una totale mancanza di umiltà". Ecco, chiedere un po' di umiltà a Boris Becker anche no, suvvia. 

    Tre milioni di euro di buco. La sua azienda era fallita, ma lui aveva trasferito denaro personale sul suo conto. Vergognosa e offensiva la risposta con cui si è giustificato: "Conducevo una vita dispendiosa, avevo bisogno di quei soldi". E' fatto così, BB: prendere o lasciare. Tedesco di Leimen, sud-ovest della Germania, classe 1967, talento formidabile fin dalla tenera età, Becker si rivela al mondo nel 1985 quando a soli 17 anni - biondo come un divo e arrogante in tutta la sua gioventù - vince il torneo di Wimbledon. Nella sua bacheca 49 tornei vinti, tra cui 6 successi al Grande Slam: tre volte Wimbledon - il suo giardino dei giochi: trionfi nel 1985, 1986 e 1989 e altre quattro finali perse - uno Us Open (1989) e due Australian Open (1991 e 1996). Nella seconda metà degli 80 è stato il tennista più riconosciuto del mondo, il più fashion, il più cercato dagli sponsor. Ha vissuto la fase del declino di due monumenti come John McEnroe e Jimmy Connors, ha avuto come maggiori avversari nel suo periodo Ivan Lendl e Stefan Edberg (aveva un rapporto di amore-odio con lo svedese), prima che arrivasse il tempo di altri campioni, ci riferiamo ad Andre Agassi e Pete Sampras. 

    Poi Becker nella sua "second-life" - si è ritirato nel 1999 - ha fatto un po' di tutto, inciampando in qualche guaio, ora sentimentale (si è sempre circondato di donne bellissime) e ora finanziario (non ha mai avuto un grande fiuto per gli affari), facendo anche l’allenatore per Novak Djokovic. E' stato sposato due volte, con due modelle: prima Barbara Feltus Pabst e poi Sharlely Kerssenberg. Sono quattro i figli riconosciuti da BB (della nascita di uno di loro Boris venne avvisato con un fax), mentre un paio hanno cause in corso per il riconoscimento della paternità. Ha sempre avuto un’alta considerazione di se stesso: "Mi sento speciale, nel bene e nel male". Il suo ex allenatore Gunter Bosch una volta ha raccontato che "avrebbe potuto vincere di più, ma non ha mai saputo resistere a tutte quelle ragazze, isteriche e folli, che lo aspettavano per ore fuori dagli hotel e si lanciavano tra le sue braccia". 

    Nel 2002 il Fisco tresco gli aveva dato una mazzata, condannandolo a pagare 2 milioni di euro per evasione fiscale. Dieci anni dopo, 2012, dopo una serie di investimenti sbagliati aveva accumulato altri debiti per circa 7 milioni di dollari. Ora la galera per questo evasore seriale. Le ultime immagini pubbliche l'hanno visto prima del processo con la compagna Lilian de Carvalho e il figlio Noah, a passeggio per Londra, dove vive. Non è un caso che il suo passatempo preferito sia il poker: per "Bum Bum" Becker la vita stessa è una partita a poker, si vince anche bluffando, finché non si perde. 

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