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  • Beneventomania: l'Inter è una corazzata, ma Inzaghi ne ha agevolato il successo

    Beneventomania: l'Inter è una corazzata, ma Inzaghi ne ha agevolato il successo

    • Massimiliano Mogavero
    Che sarebbe stata dura, anzi praticamente proibitiva, lo si sapeva sin dall'inizio. Quella contro l'Inter era una sfida sbilanciata in partenza, una vetta altissima che il Benevento non è riuscito a scalare. Eppure qualche strumento per fabbricare l'impresa, o comunque per rendere complicata la vita alla squadra di Antonio Conte, la Strega ce l'aveva, ma non è stata in grado di sfruttarli. Un po' per via delle scelte, sia tattiche che di uomini, di Inzaghi; un altro po' perché, sul piano motivazionale, il tecnico giallorosso stavolta ha dato l'impressione di non aver solleticato le corde giuste. Sorprendente, infatti, è stato l'atteggiamento svagato dei suoi ragazzi, segno evidente che il Benevento è entrato in campo come se fosse già scontato o accettabile perdere. L'approccio troppo morbido e i cali di concentrazione che si sono ripetuti per tutta la partita, non fanno altro che rafforzare questa convinzione, quella cioè di una Strega che si era rassegnata a perdere ancor prima di scendere in campo. 

    Il resto, poi, lo hanno fatto le scelte del tecnico giallorosso. La pressione alta portata sistematicamente sul possesso nerazzurro, non è stato altro che un assist involontario all'Inter, squadra capace di risalire il campo, sfruttando la qualità del suo palleggio. La difesa a oltranza non avrebbe prodotto probabilmente risultati diversi, ma un Benevento più accorto sicuramente avrebbe concesso meno spazi, e di conseguenza meno occasioni, ai quotati avversari. Per non parlare degli uomini. Due domande. Perché schierare Barba sulla fascia sinistra, dove si muoveva un giocatore come Hakimi che ha tutt'altro passo rispetto al ragazzo cresciuto nel settore giovanile della Roma? Perché tenere in panchina Hetemaj per uno Ionita che già a Genova contro la Samp non aveva dato l'impressione di essere al top? Scelta che diventa incomprensibile, perché il dinamismo e le abilità in interdizione dell'ex Chievo sarebbero potuti tornare utilissimi. 

    Infine, una riflessione. Questa squadra deve ancora calarsi nella nuova realtà della Serie A. Certi errori, certe sbavature, certe concessioni, il Benevento poteva permetterseli in Serie B, perché contava su un organico di gran lunga superiore a tutti gli altri. Non può farlo certamente nella serie superiore, dove alla prima mossa sbagliata, gli avversari ti puniscono. E di errori, in questi primi 180 minuti, se ne sono visti già troppi. 

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