Beneventomania: l'Inter è una corazzata, ma Inzaghi ne ha agevolato il successo
Il resto, poi, lo hanno fatto le scelte del tecnico giallorosso. La pressione alta portata sistematicamente sul possesso nerazzurro, non è stato altro che un assist involontario all'Inter, squadra capace di risalire il campo, sfruttando la qualità del suo palleggio. La difesa a oltranza non avrebbe prodotto probabilmente risultati diversi, ma un Benevento più accorto sicuramente avrebbe concesso meno spazi, e di conseguenza meno occasioni, ai quotati avversari. Per non parlare degli uomini. Due domande. Perché schierare Barba sulla fascia sinistra, dove si muoveva un giocatore come Hakimi che ha tutt'altro passo rispetto al ragazzo cresciuto nel settore giovanile della Roma? Perché tenere in panchina Hetemaj per uno Ionita che già a Genova contro la Samp non aveva dato l'impressione di essere al top? Scelta che diventa incomprensibile, perché il dinamismo e le abilità in interdizione dell'ex Chievo sarebbero potuti tornare utilissimi.
Infine, una riflessione. Questa squadra deve ancora calarsi nella nuova realtà della Serie A. Certi errori, certe sbavature, certe concessioni, il Benevento poteva permetterseli in Serie B, perché contava su un organico di gran lunga superiore a tutti gli altri. Non può farlo certamente nella serie superiore, dove alla prima mossa sbagliata, gli avversari ti puniscono. E di errori, in questi primi 180 minuti, se ne sono visti già troppi.