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  • Il Benfica è già nel futuro: ecco chi può essere l'erede di Enzo Fernandez

    Il Benfica è già nel futuro: ecco chi può essere l'erede di Enzo Fernandez

    • Andrea Barbuti
    Da qualche settimana a questa parte, sta iniziando a ritagliarsi un certo spazio nel Benfica un ragazzino di diciotto anni, di nome João Neves. Roger Schmidt gli ha concesso i primi minuti in amichevole durante la sosta invernale, lo ha fatto esordire in una partita ufficiale dieci giorni fa contro il Braga e gli ha concesso un buon quarto d’ora anche contro la Portimonense. Considerando le qualità e la personalità messe in mostra in queste prime uscite, è facile credere che, con l’addio, prima o poi certo, di Enzo Fernandez, lo spazio per lui nella mediana delle aguias potrà solo aumentare.
     
    DOVE L’AVEVAMO GIÁ VISTO? – Quel viso pulito, sbarbato, lo sguardo candido e le spalle larghe potrebbero dare la sensazione di averlo già visto da qualche parte, nel ruolo del teenager protagonista di una serie tv di Disney Channel. Il fisico brevilineo, l’intelligenza, la personalità e le caratteristiche tecnico-tattiche, invece, hanno già scatenato i tifosi nei più azzardati paragoni. Per come si muove e per come fa muovere la palla ricorda molto João Moutinho, con cui per altro condivide non solo la posizione in campo, ma anche il nome. Il cognome, invece, è quello di un altro ottimo regista portoghese, che oggi fa le fortune di Lopetegui al Wolverhampton, ma che è destinato a fare lo stesso in una grande squadra prima o poi. C’è però un piccolo particolare che non fa impazzire i tifosi del Benfica: entrambi sono cresciuti nel Porto. Per questo, dalle parti del Da Luz preferiscono azzardare l’accostamento con una leggenda del club, come Rui Costa, paragone che regge più per il grande attaccamento alla maglia che per caratteristiche di gioco: molto più fantasioso, offensivo e verticale Rui, molto preciso, ordinato e orizzontale João.
     
    CON NDOUR E SILVA SUL TETTO DEL MONDO – In realtà l’avevamo già visto, questa volta per davvero, anche su un campo da calcio. Era infatti compagno di reparto del nostro connazionale Cher Ndour nel Benfica Under 19 che ha vinto in pochi mesi prima la Youth League, poi l’intercontinentale di categoria. Anche lì si è fatto notare molto più per una sorprendente intelligenza calcistica e maturità, che per i numeri: un gol e due assist in tutta la competizione, ma anche tante corse, tanti appoggi, tante aperture, tante verticalizzazioni a servizio dei compagni. L’italiano, di un anno più giovane, oggi è la stella del Benfica B, in seconda divisione, assieme a Diego Moreira, altro classe 2004 che farà molto parlare di sé. Neves, invece, da quest’inverno ha raggiunto Antonio Silva - di un anno più grande, anche lui colonna portante di quel gruppo – in prima squadra.
     

    LE SUE TRE PRIME VOLTE - Roger Schmidt gli ha concesso la prima sgambata contro il Siviglia, durante il ritiro invernale in Algarve, nel suo Algarve, a Faro, a una mezz’ora di strada da casa sua, la pittoresca Tavira, che sorge su una meravigliosa laguna formata dal fiume Gilão, a una manciata di chilometri da Olhão, dove invece è nata un’altra giovane stella del Benfica, Gonçalo Ramos. L’esordio ufficiale è arrivato il 30 dicembre, in campionato contro il Braga, uno dei pochi big match, segno che l’allenatore tedesco non ha alcuna remora a dargli responsabilità e soprattutto che si fida di lui. Al termine della partita ha affidato a un post su Instagram i suoi pensieri: “Non era il risultato che speravo per il mio Benfica e per il mio esordio. Ad ogni modo, quando nel 2012 sono arrivato al Benfica, il mio sogno e il mio obiettivo era esordire un giorno in prima squadra. Ieri, passati 10 anni di grandi sforzi, insegnamenti e dedizione, l'ho realizzato. Sarà certamente l’inizio del ciclo più importante della mia vita, servendo la mia squadra del cuore”. Nell’ultima giornata di campionato è arrivata anche la prima volta al Da Luz, contro il Portimonense, guarda caso, l’unica squadra algarviana del campionato. Dopo la partita Schmidt ne ha parlato così: “Ha mostrato di essere pronto. Lo aveva già dimostrato in allenamento che è un grande giocatore e in partita, con anche lo stadio pieno, ha mostrato grande personalità”.
     
    IL DOPO ENZO - Probabilmente, quando Schmidt ha deciso di portarlo in Algarve aveva già fiutato cosa sarebbe potuto succedere di lì a qualche giorno con Enzo Fernandez. L’argentino ha giocato contro il Braga e nel finale ha lasciato il posto proprio a Neves. Contro il Portimonense, invece, non è stato convocato per non essersi presentato all’allenamento, un chiaro segnale alla dirigenza che in queste ore sta trattando, indispettita, la sua cessione al Chelsea. Prima o dopo, il Benfica dovrà fare a meno di lui. Probabilmente un sostituto già pronto arriverà già a gennaio. Se così non fosse, nell’immediato il problema verrà risolto abbassando in mediana uno fra Aursnes e Chiquinho. L’interesse per Schjelderup del Nordsjaelland, giocatore molto più offensivo, va proprio in questa direzione. Nel frattempo, però, João Neves è stato blindato, come tutti gli altri gioielli, con un rinnovo fino al 2028 e si sta ritagliando sempre più spazio. Per lui, a differenza che per Enzo Fernandez, il Benfica non è solo una rampa di lancio, una vetrina in cui esporsi sperando di essere notato da una big di Premier. Sarà sicuramente anche questo, prima o poi, è inevitabile, ma prima di tutto, per Neves, il Benfica è il sogno di un bambino, la squadra del cuore, una famiglia. È arrivato in prima squadra per restare molto più che sei mesi.

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