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    Berardi out: la formula perfetta per retrocedere. Carnevali può cambiare il mercato neroverde al fotofinish

    Berardi out: la formula perfetta per retrocedere. Carnevali può cambiare il mercato neroverde al fotofinish

    • Luca Bedogni
    Il potenziale della rosa, gli exploit contro le big Inter e Juve, un allenatore lanciato al terzo anno di Serie A, la proverbiale ‘assenza di pressioni’ della piazza. Malgrado tutto, durante il girone d’andata mediocre del Sassuolo erano ancora molti gli ingredienti che il club poteva shakerare per garantirsi una salvezza sicura. Unico evento da evitare come la peste e capace di ribaltare qualsiasi pronostico: il classico infortunio che non ci voleva, l’infortunio al top player Berardi, che da solo vale (tra gol e assist, rispettivamente 9 e 3) una bella fetta del totale realizzativo neroverde (26 reti). 

    “Se qualcosa può andare storto, lo farà”, ci si dimentica spesso della legge di Murphy. Capita anche a un inguaribile ottimista come Carnevali, che non meno della settimana scorsa aveva praticamente chiuso il mercato invernale dopo l’acquisto del terzino Doig (6 milioni + 1 di bonus). Ecco le sue parole ai microfoni di Tmw: “Per acquistarlo abbiamo fatto un sacrificio, e preso lui potremmo anche restare come siamo, anche perché di acquisti non abbiamo necessità”. Piuttosto che addentrarci nei meandri matematici della legge di Murphy potremmo interpretare questa dichiarazione in maniera molto più prosastica: se l’è tirata. Infatti di lì a qualche giorno Berardi si è rotto in allenamento. Menisco. Repentina l’operazione, così come la prima sconfitta del Sassuolo in questa nuova fase del campionato (quella appunto senza Berardi infortunato), che potrebbe durare verosimilmente almeno almeno un mesetto. Partitaccia col Monza, persa dal Sassuolo uno a zero per un guizzo di Colpani (il Berardi di Palladino). En passant: i neroverdi, anche quando vengono sconfitti uno a zero, riescono comunque a incassare più di un gol (San Var!), a conferma dei problemi difensivi irriducibili di questa squadra, per lo meno finché Carnevali non si lancerà (magari con un altro sacrificio dei suoi…) su un centrale serio.  

    Il punto però è che nel mese di febbraio, spesso decisivo per le sorti di un club, ci saranno ben 5 gare da disputare, e farlo senza la personalità e il talento di Berardi (o di un leader sostitutivo, al di là del ruolo…) è un rischio che il Sassuolo mediocre visto a Monza non può davvero correre. Né con il 4-3-3 né col 3-5-2. Ecco perché Carnevali deve seriamente considerare l’ipotesi di riaprire la porta di un mercato che, scaltro com’è, aveva già tentato di socchiudere. Anzi forse deve proprio spalancarla visto che siamo al fotofinish. Anche perché il campo parla, e ancor di più le sostituzioni di Dionisi. Una su tutte quella di Castillejo, ieri, a inizio secondo tempo. Sì, proprio l’uomo esperto, acquistato a inizio anno, che doveva consentire a mister Dionisi di poter fare a meno di Berardi, in caso di necessità. La brusca virata verso il 3-5-2 nel secondo tempo di Monza è un tentativo tattico un po’ goffo, al limite del superstizioso, di risolvere tutti i problemi del Sassuolo in una volta. L’infortunio a Berardi, la delusione Castillejo, l’involuzione di Laurienté, la questione Pinamonti (non ingannino troppo i gol segnati), e la difesa colabrodo. Più che il solito mix, giusto per la salvezza, si sta realizzando la formula perfetta per la retrocessione. 

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