Si sono avvalsi della facolta' di non rispondere cinque dei sei tifosi della Pro Patria indagati per i cori razzisti che hanno portato alla sospensione della partita amichevole con il Milan, interrogati oggi dal pm di Busto Arsizio (Varese) Mirko Monti. Tra loro l'ex assessore allo Sport del Comune di Corbetta (Milano) Riccardo Grittini - anche lui denunciato per violazione della legge Mancino contro l'istigazione all'odio razziale - che si e' dimesso nei giorni scorsi. Un solo tifoso ha deciso di rispondere al magistrato, spiegando che i cori non erano diretti solo contro i giocatori di colore, ma anche verso altri calciatori del Milan.

Si dice "orgoglioso" ma anche "terrorizzato" il calciatore del Milan Kevin-Prince Boateng per l'invito delle Nazioni Unite a parlare durante un incontro che si terra' il 21 marzo a Ginevra, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione delle discriminazioni razziali. "Sono emozionato ma allo stesso tempo terrorizzato per l'invito che ho ricevuto mercoledi' dalle Nazioni unite - precisa il rossonero, nato in Germania ma di padre del Ghana, vittima di cori razzisti nell'amichevole della scorsa settimana contro la Pro Patria -. Se da un lato mi sento orgoglioso, dall'altro dovro' sforzarmi per preparare un discorso di 15 minuti che dovro' presentare prima dell'inizio dell'Assemblea. Diro' cosa penso a riguardo: che siamo tutti uguali e che l'episodio di Busto Arsizio e' una brutta cosa. Ma questo e' il passato, guardo avanti, voglio che il razzismo sia fermato. Non credo di aver dato un segnale cosi' forte, ero arrabbiato, poi ho potuto vedere i riscontri della gente dopo il mio gesto, e questo mi rende felice. Il Milan e' fiero del mio invito all'Onu. Mi hanno chiamato anche giocatori come Patrick Vieira, Rio Ferdinand e Cristiano Ronaldo dicendomi che ho fatto bene a comportarmi cosi'".