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  • Borja Valero UFFICIALE al Lebowski in Promozione: il comunicato e le parole da brividi dello spagnolo

    Borja Valero UFFICIALE al Lebowski in Promozione: il comunicato e le parole da brividi dello spagnolo

    Borja Valero torna a giocare... in Promozione. Il centrocampista spagnolo, 36 anni, ormai a fine carriera, giocherà nel Centro Storico Lebowski, squadra fiorentina che partecipa al campionato di Promozione. 

    Di seguito il comunicato ufficiale del Lebowski: 

    Ci saranno migliaia di persone che diranno qualsiasi cosa su Borja Valero al Lebowski. Ci saranno entusiasmo, complimenti, critiche, frecciatine, "quanto vu gli date", "ora dovete vincere" eccetera. 
    E va bene, fa parte del gioco. 

    Questa faccenda ha senso solo se interpretata nei modi giusti, in primis da noi soci e socie, tifose e tifosi, e ultras.
    Borja al Lebowski è come se un giorno dovessimo costruire il nostro stadio e qualche genio di architettura di livello internazionale facesse il progetto, che venisse poi reso materiale dai migliori carpentieri e operai in circolazione.
    È come Buffa che ci racconta.
    È come se dovessimo scrivere di noi e venisse a darci una mano Irvine Welsh.
    È come se dovessimo girare un documentario su di noi e venisse Elio Germano (o Niccolò Falsetti).

    È come quando ci siamo gemellati con grandi tifoserie, che ci hanno aiutato a sviluppare il nostro stile di tifo.
    È come quando abbiamo fatto la sagra ed è venuto Vannone a dirigere l'orchestra. 

    Non ci servono marchette acchiappalike, né ci servono merci di scambio per trovare nuovi soci e nuove socie.
    Ci servono spiriti affini, con la voglia di mettersi in gioco.
    Ci servono fuoriclasse che mettano a disposizione le capacità eccellenti di cui dispongono, in ogni ambito, per aiutarci a far meglio quello che già facciamo.
    Ci servono messaggi prorompenti da spedire ai grandi padroni del calcio, e alla massa di appassionati e addetti ai lavori che dal basso, nel fango e nel silenzio, tentano ogni giorno di dare materia ai propri sogni. A chi sente nel profondo le ingiustizie e vuole ribaltare il tavolo. 

    Borja è un ragazzo straordinario, come lo sono molti e molte di noi che già militano da anni nel nostro movimento. L'unica differenza è che è un fottuto fenomeno col pallone fra i piedi ed è un gigantesco megafono per diffondere le nostre idee rivoluzionarie sul calcio, per il semplice fatto che sono anche le sue, e se così non fosse non saremmo qui a parlarne. Perché certe cose non si comprano, e a volte gli spiriti affini si incontrano. 

    Perché alcune cose, sul calcio e non solo, non sono riformabili, vanno proprio spazzate via e ricostruite, con l'esperienza e la minuziosità, con l'esigenza di eccellere in ogni campo. Mossi dalla forza dinamitarda della passione. Quella che ti fa pensare che forse uno come Borja Valero possa davvero decidere di unirsi a noi e fare un pezzo di strada insieme. 
    Stiamo alzando l'asticella, non si era capito?
    I sogni migliori si fanno da svegli. È tempo di muoversi e giocarsi tutto.
    Noi ci siamo.


    AVANTI LEBOWSKI



    Qui invece le parole di Borja Valero, riportate da La Nazione:

    "Ho accettato questa sfida di scendere in Promozione  col Lebowski perché mi riconosco nei valori portati avanti da questi ragazzi. 
    Ero convinto di giocare un’altra stagione nella Fiorentina, non certo per soldi o per chissà cosa. Avrei potuto dare una mano. 
    Ma soprattutto il mio obiettivo era salutare i tifosi dal campo e dirgli grazie. 
    Nel Lebowski ho visto entusiasmo, organizzazione e soprattutto mi sono riconosciuto nei loro valori, a partire da quello che hanno fatto in San Frediano per ridare vita al giardino dei Nidiaci e per dare la possibilità a tutti i bambini e alle bambine del quartiere di giocare, divertirsi e imparare a vivere senza ansie uno sport bellissimo che però sta perdendo la sua umanità.

    Io ad esempio sono cresciuto in un quartiere periferico di Madrid. Non c’era niente, era difficile anche trovare un campetto per giocare. Certe cose non si dimenticano. Il calcio è anche questo: incontro, aggregazione, possibilità di stare insieme. Di crescere. Quindi ho dato la mia disponibilità a giocare. 
    Quando faccio qualcosa voglio farla bene e seriamente. 
    Ma non è per giocare che ho fatto questa scelta. E’ per dare una mano e visibilità al lavoro di ragazzi che ci mettono il cuore, e anche, a modo loro, un pizzico di follia".

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