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  • Borriello:| 'Siamo da scudetto'

    Borriello:| 'Siamo da scudetto'

     

    Petto in fuori, testa alta, e applauso al pubblico al momento della sostituzione. Marco Borriello ha salutato in questo modo il pubblico di San Siro ieri sera. Non ci sarebbe stato nulla di male se questa scena fosse capitata lo scorso anno, quando Supermarco vestiva la maglia rossonera del Milan. San Siro era il suo stadio e quelli seduti ieri sera in tribuna erano i suoi tifosi. Marco Borriello però non è più un giocatore del Milan, ma della Roma. E ieri sera ha segnato il suo undicesimo gol stagionale (il settimo in campionato) con la maglia giallorossa. E i tifosi che ha salutato a testa alta erano gli stessi che per novanta minuti lo hanno insultato e visto come un traditore dopo il suo passaggio in giallorosso la scorsa estate. L’ha sognata questa partita, il numero 22 romanista, dal primo settembre. Da quando ha preferito la Roma alla Juventus, dopo che l’arrivo di Ibrahimovic a Milano l’ha quasi costretto a fare le valigie. Una data, quella di ieri, che era cerchiata in rosso sul suo calendario. Eppure ha rischiato di non esserci, per colpa di una botta rimediata domenica scorsa col Bari da parte di Rinaldi: doppia microfrattura alla mandibola. Lui non si è perso d’animo e appena uscito dal Policlinico Gemelli ha detto senza dubbi«Col Milan voglio esserci perché per me sarà una partita speciale».

    Per evitargli problemi gli è stata costruita una maschera su misura in carbonio: in campo però è durata pochi minuti, prima che Marco se la strappasse per giocare a volto scoperto. I gladiatori come lui giocano senza maschera. «Forse nemmeno mi opero più – ha dichiarato a fine partita - le due microfratture si saldano da sole, forse non c’è bisogno dell’intervento». E’ un duro, Borriello, e non ha nessun rimorso per aver dato un dispiacere ai suoi ex compagni. «Sono un professionista, ho fatto un gol fortunoso e sono felice per la mia squadra. E’ stata una vittoria fondamentale per tutto il gruppo. Io sono un giocatore della Roma, ma non mi aspettavo i fischi dopo l’esultanza da parte del mio ex pubblico. Io non ho mancato di rispetto ai tifosi del Milan ma ho solo esultato con i miei tifosi. Abbiamo fatto un gran regalo a loro, sono felice e passiamo tutti un bel Natale perché abbiamo accorciato le distanze dalla capolista». E’ stato un gol fortunoso quello di ieri, quasi casuale. Se Abate non avesse “ciccato” il pallone, probabilmente non l’avrebbe fatto. «Un regalo ad Abate? Non l’ho ancora incrociato ma stavolta sono stato fortunato, domenica scorsa col Bari mi hanno annullato un gol regolare. Col Milan non è stata una delle mie migliori prestazioni, ho avuto qualche problema fisico alla schiena in settimana. E’ arrivato un solo cross e ho segnato...». Undici gol a questo punto della stagione forse non se li aspettava nessuno. «Sto trovando una continuità importante, sto segnando gol decisivi. Ho fatto un gol pesante, abbiamo dimostrato di poter essere una squadra importante in questo campionato e di poter lottare con chiunque, non abbiamo subito niente contro la prima in classifica».Manca davvero poco per poter ricominciare a parlare di scudetto. «Ci serve solo una mentalità più forte, e da gennaio dobbiamo ricominciare a capire che siamo una squadra fortissima. Scudetto? Ho sempre detto che la Roma ha una rosa eccezionale, con tante alternative, basta pensare che in panchina c’erano Totti e Pizarro, Vucinic stava a casa. Dipende solo da noi».

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