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  • 'Resto o vado via?'| Brescia, il dubbio di Calori

    'Resto o vado via?'| Brescia, il dubbio di Calori

    • Fabio Pettenò

    Essere o non essere, era il dubbio amletico di William Shakespere. Firmo o non firmo, sembra essere il dubbio di Alessandro Calori, che non ha scritto libri che hanno fatto la storia della letteratura mondiale ma ha scritto un record che ha fatto la storia del Brescia. L'allenatore nativo di Arezzo tentenna, nicchia, in attesa di conoscere fino in fondo quanto forte sia la convinzione del Brescia di trattenerlo. Un'attesa senza fretta per colui che in questi mesi ha dimostrato, in più di un'occasione, d'amare la calma e il peso delle parole. Vorrebbe restare per l'affetto del pubblico, vorrebbe restare per il rapporto creato con i suoi giocatori, un rapporto di reciproca stima, di duro lavoro condito da buone soddisfazioni.

    Per restare Calori potrebbe chiedere al direttore sportivo Andrea Iaconi e al presidente Gino Corioni la conferma di Davide Zoboli, in scadenza di contratto al pari di Nicolas Cordova e Simone Dallamano, oppure caldeggiare i rinnovi di prestito dei vari Luca Caldirola e Federico Piovaccari, appetito però dallo Spezia. Sarebbero queste le basi per poter pensare di restare al comando della squadra bianco-azzurra. Tutto questo questo con un'ultima gara da giocare, con una vittoria da strappare al commiato della stagione. Con in tasca il 'ni' di Calori, la società intanto ha blindato il direttore sportivo Andrea Iaconi fino al 2016 e si guarda attorno per la possibile successione. Due zemaniani, Eusebio Di Francesco e Carmine Gautieri, tanti ex rondinelle, da Giovanni Stroppa passando per Leonardo Menichini, Pierpaolo Bisoli arrivando a Dario Marcolin, tutti sognano di poter avere la chance avuta ad inizio stagione da Beppe Scienza.

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