Bresciamania: Cellino, Grosso e Balotelli...quanti problemi da risolvere
CELLINO – Che il rapporto con Eugenio Corini fosse logoro da tempo era risaputo. A confermarlo è stato lo stesso presidente del Brescia. Già questa estate il tira e molla del rinnovo contrattuale dell’ormai ex tecnico era un chiaro segnale che le parti non avevano più unità d’intenti. Eugenio Corini è stato lasciato solo in un mare d'incertezze legate al salto di categoria e ad una rosa non omogenea. E allora perché proseguire? Perché non interrompere prima l’idillio d’amore che ha riportato il Brescia in Serie A? L’amaro epilogo dell’esonero era solo un passo atteso…che puntualmente è arrivato distruggendo parte di quelle (poche) certezze costruite con fatica dal tecnico bresciano.
GROSSO – L’esonero di Corini da un certo punto di vista può anche starci, seppur le attenuanti di una sua conferma c’erano tutte: squadra viva, gruppo dalla parte dell’allenatore e tifoseria al fianco di tecnico e giocatori. Togliere dallo scacchiere Corini è stata una mossa azzardata da parte di Massimo Cellino. Si sono perse certezze, idee e soprattutto spirito d’appartenenza. La prestazione disastrosa con il Torino è figlia di queste mancanze. A condannare Corini sono stati anche i numeri. Ma se proprio vuoi dare la scossa all’ambiente non prendi Fabio Grosso! Non un tecnico, con tutto il rispetto, giovane e debuttate in Serie A. Con un allenatore esonerato dall’Hellas Verona in Serie B perché stava fallendo l’obiettivo promozione. Se vuoi cacciare Corini devi scegliere un allenatore esperto, un "mago" della salvezza.
BALOTELLI – Guardiamo in faccia alla realtà: Super Mario sta diventando uno dei problema del Brescia. Quello che in molti non di auspicavano si sta rivelando verità. Balotelli è un boomerang per la squadra di Cellino. Non solo gli atteggiamenti criticati a più riprese da tifosi e addetti ai lavori, a bocciarlo sono anche i numeri: con lui in campo il Brescia non ha mai vinto, due gol in sei gare disputate, il gioco divenuto meno incisivo e più prevedibile. Il bonus d’inizio stagione con l’euforia del suo arrivo sta per finire. Contro il Torino sono arrivati i primi fischi ed un cambio dopo 45’ che sa di clamorosa bocciatura. Da parte del calciatore serve qualcosa di più: un cambio di marcia dall’essere un problema a diventare la soluzione agli stessi.
Per uscire dalla crisi ogni elemento in questione deve fare e farsi un esame di coscienza altrimenti la strada per la salvezza sarà sempre più ardua e difficile.