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  • Bresciamania: Corini torna in bilico, ma Cellino ha fallito sul mercato

    Bresciamania: Corini torna in bilico, ma Cellino ha fallito sul mercato

    • Fabio Pettenò
    “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso” recita un detto popolare, calzante a pennello per il momento negativo vissuto dal Brescia. Una riflessione va fatta sulla situazione in casa biancoazzurra con un periodo nero dettato da molti fattori, da una serie di incastri e da elementi inequivocabili. Il Brescia ha smarrito la retta via finendo nel triste cerchio dantesco dell’Inferno. Ultimo posto in classifica, vittoria che manca da 8 partite (ultimo successo il 3-0 sul Lecce datato 14/12/2019). Più di un mese senza i 3 punti con 6 sconfitte nelle ultime 7 partite. Un solo punto conquistato (il 2-2 con il Cagliari di due settimane fa) a non poter bastare per pensare di conquistare la salvezza, obiettivo stagionale. 15 punti in 22 partite: più che un cammino salvezza sembra una marcia funebre ma l’estrema unzione non è stata fortunatamente ancora data. Da qui al termine del campionato mancano 16 partite per un totale di 48 punti in palio. Ma il male del Brescia è da ricercare in molteplici fattori, non uno soltanto.

    MERCATO: La mancanza di nuovi innesti dal mercato di riparazione ha inevitabilmente incrementato i mali di una squadra in difficoltà I soli arrivi dello sconosciuto Skrabb (promessa? Finora solo pochi minuti giocati) e di Bjarnason (Un solo spezzone di partita con il Cagliari e 180’ in panchina a guardare….) non possono bastare per cercare di porre rimedio a una situazione che si complica giornata dopo giornata. Cellino ha fallito ogni obiettivo, lo ha detto anche Corini che infatti chiede spiegazioni. Impossibile pensare che questa rosa da 15 punti in 20 partite possa essere adeguata per raggiungere la salvezza. Impensabile poter credere di non aver bisogno di forze fresche. Innegabile che ti sei indebolito, quantomeno numericamente mandando via Morosini, Curcio, Matri, Magnani e Tremolada senza rimpiazzi.

    CORINI - Il tecnico torna in discussione. Non tanto per l’andamento negativo dell’ultimo mese e mezzo quanto per alcune scelte reiterate a comportare i soliti errori. All'allenatore bresciano viene imputato l’idea di cambiare poco e di non provare soluzioni nuove, in particolare sulla fascia sinistra e al centro della difesa dove la squadra continua ad essere vulnerabile. L’attacco (con o senza Balotelli) è sterile e il centrocampo (senza il miglior Tonali) non crea gioco e fa poco filtro per la difesa, la più perforata della Serie A. Provare a cambiare è la richiesta che in molti fanno al tecnico anche sul piano del modulo abbandonando il 4-3-1-2 per lasciar spazio ad un modulo differente e magari più coperto.

    ROSA - Inutile girare attorno al vero problema del Brescia, quello riguardante la rosa e i giocatori a disposizione di Corini. Il tecnico può anche cambiare modulo e giocatori ma i problemi sembrano rimanere dettati da giocatori in difficoltà in questa categoria. Non è colpa di Corini se si commettono errori imperdonabili in ogni reparto: se la scelta di passaggio è sbagliata, se la difesa buca palloni velenosi e se l’attacco è poco incisivo. Questo è il Brescia attuale e fino al termine della stagione. Da qui serve tirare fuori il meglio per provare a lottare fino alla fine per la salvezza. Ma “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”.
     

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