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  • Bresciamania: 'fattore C' determinante

    Bresciamania: 'fattore C' determinante

    La vittoria sulla Spal non è stata solo un successo chiave in ottica salvezza. Grazie ai tre punti conquistati contro la formazione di Ferrara la squadra del presidente Massimo Cellino ha lasciato l’ultimo posto in classifica scrollandosi di dosso ansie e paure potendo così guardare al futuro con un briciolo maggiore di serenità. Il successo dello stadio “Mazza” racchiude tanti piccoli fattori che uniti ed incastrati alla perfezione uno con l’altro hanno determinato il raggiungimento dell’obiettivo a breve termine trampolino di lancio per quello a lungo termine: la permanenza in Serie A.

    C come Corini – Il primo fattore determinante è sicuramente il ritorno in panchina di Eugenio Corini. Un mese dopo l’ultima volta (il fatidico derby con l’Hellas Verona) la presenza a bordo campo dell’allenatore bresciano è concisa con la vittoria. Un caso? Non crediamo! Eugenio Corini è l’anima di questa squadra, il condottiero perfetto, l’unico in grado di conoscere pregi e difetti della rosa sapendo costruire su questi l’amalgama della squadra. E’ la vittoria di un allenatore profondamente innamorato della piazza e dei colori, un uomo capace d’immedesimarsi con i tifosi trasformando i pensieri e la carica dei sostenitori biancoazzurri in spirito agonistico sul terreno di gioco. E’ la rivincita di Corini su Cellino, la sua personale vittoria alle critiche e all’esonero (ingiusto) deciso dal numero uno del club a favore di Fabio Grosso che nessuno rimpiange.

    C come compattezza –  Dai primissimi minuti di gioco della sfida con la Spal è emerso la diversità d’atteggiamento del Brescia. Una squadra compatta e coesa dove tutti hanno svolto al meglio il proprio compito. Del gruppo apatico e in affanno delle tre giornate con Fabio Grosso in panchina nemmeno l’ombra. Ed è proprio lo spirito di sacrificio e di unione, il sentimento di essere squadra ad aver prevalso su ogni cosa permettendo al Brescia di vincere la battaglia sportiva contro una diretta concorrente. Questo è il vero Brescia, questo è l’atteggiamento che potrà permettere alla squadra di Eugenio Corini di lottare fino alla fine per raggiungere il sogno della salvezza.

    C come concretezza – Sarà un caso ma con Corini, con la compattezza è tornato anche il gol. Quello smarrito nelle tre precedenti giornate. Un gol firmato dall’uomo immagine per eccellenza dello spogliatoio: Mario Balotelli. Un Brescia concreto capace di creare numerose occasioni da rete. Qualcosa di più si può e si deve fare soprattutto per non soffrire fino alla fine ma l’aver ritrovato la via della rete rappresenta un altro fattore che Corini ha saputo trasformare. Brescia concreto non solo nel finalizzare le azioni in attacco ma preciso e determinato anche in difesa. Squadra attenta ad ogni sfumatura (un solo errore di Magnani sul gol…), concentrata nel non permettere alla Spal di essere pericolosa.

    Fattori "C" determinanti per ritrovare il sorriso ed i punti in classifica. Ora ne servirà necessariamente un altro: "C" come continuità a partire dalla sfida con il Lecce.
     
     

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