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  • Cagliarimania: fiducia e squadra ritrovata, avanti così

    Cagliarimania: fiducia e squadra ritrovata, avanti così

    • Marco Orrù
    Il calcio è fatto di rapide discese e altrettante salite, i giudizi cambiano di volta in volta e non è sempre facile trovare un equilibrio. Una decina di giorni fa avevamo criticato pesantemente la prova del Cagliari di Verona e le scelte di mister Zenga, all’esordio sulla panchina rossoblù; avevamo poi preso la vittoria di Ferrara con le molle, mentre oggi diciamo bravo al tecnico milanese e ai suoi ragazzi.

    Quando si fanno delle critiche, se sono costruttive, se sono fatte per analizzare ciò che non è andato bene perché non si ripeta più, ben vengano. Al Bentegodi, al netto delle assenze, modulo e uomini in campo non avevano convinto, mentre al Mazza il giudizio si era trasformato in positivo solo grazie al gol di Simeone al 93’, una partita che con lo 0-0 finale avrebbe avuto ben altri giudizi.

    Contro il Toro, invece, si è visto il vecchio Cagliari, quello di Maran, quello che fino a dicembre era stato la sorpresa di tutto il campionato. Non è un caso che il tutto si coinciso con il rientro di Radja Nainggolan, pedina fondamentale e insostituibile di questo Cagliari. Il belga, all’esordio in questo ‘nuovo’ campionato, è stato ancora una volta il trascinatore e ha elevato le prestazioni di tutti i suoi compagni che lo seguono a ruota. E così, Nandez è tornato ‘El Leon’ ammirato fino a qualche settimana fa, Rog è stato il solito instancabile e inesauribile motorino del centrocampo, Joao Pedro ha fatto il rifinitore, l’attaccante e a tratti il difensore, Simeone ha fatto il bomber e anche il pacchetto arretrato, che merita un approfondimento a parte, è stato (quasi) impeccabile.

    Quel quasi riguarda i due gol del Torno, arrivati a stretto giro di posta, che stavano per mandare all’aria quanto di buono era stato fatto in precedenza. I gol di Bremer prima e Belotti poi però non cancellano la prova della giovane difesa rossoblù; Znega ha infatti mandato in campo dal 1’ il 2000 Walukiewicz, in crescita continua, e il 2001 Carboni, centrale della Primavera rossoblù, ormai pedina della prima squadra. I due sono stati ben guidati da capitan Ceppitelli. Una risorsa in più, quella dei giovani, per Zenga, che ha dovuto fare a meno di Pisacane e Klavan.

    Detto che Simeone sta diventando il bomber che tutti a Cagliari aspettavano da tempo, rigenerato dalla cura Zenga che lo vuole più attaccante e meno difensore, ora il Cagliari può guardare allo scontro di Bologna di mercoledì con più fiducia…
     

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