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  • Cagliarimania: il calendario preoccupa ma la mentalità della squadra ancora di più

    Cagliarimania: il calendario preoccupa ma la mentalità della squadra ancora di più

    • Antonio Cinus
    Il Cagliari esce dal match contro lo Spezia con le ossa rotta. Non tanto per via del risultato ma bensì per quanto dimostrato in campo. I sette punti nelle prime tre partite dell’era Semplici avevano fatto ben sperare i tifosi del Cagliari ma la sconfitta contro la Juventus ha sollevato alcuni dubbi che si sono rivelati fatali ieri pomeriggio.

    I rossoblù nelle ultime partite hanno dimostrato un senso di generosità incredibile. Si, nel senso che che regalano un “tot” di minuti all’avversario prima di decidere di scendere in campo. Se contro la Juventus i minuti regalati sono stati poco più di 60, contro lo Spezia, sempre di bianconeri si tratta, i minuti senza “giocare” sono stati ben 80. Il Cagliari, dopo il gol del 2 a 0 di Maggiore, ha messo la testa in ordine dimostrando carattere ed orgoglio. Per salvarsi però non si devono giocare solamente 10-20 minuti ma bisogna scendere in campo molto prima.

    Una questione di mentalità che Leonardo Semplici dovrà “curare” il prima possibile perché le ultime 10 partite rimaste rappresentano 10 finali ed è vietato sbagliarne troppe. Il calendario è preoccupante anche perché tra queste sono presenti Roma, Napoli, Inter e Milan. Quattro squadre che attualmente militano tra le prime sette posizioni in classifica, e come abbiamo detto la scorsa volta, il Cagliari contro le sette sorelle ha portato a casa ben zero punti. Tra questi i match salvezza contro Parma e Benevento, assolutamente da non sbagliare.

    Ma come detto in precedenza, se il calendario preoccupa, il fattore mentalità mette più pensieri sia ai tifosi che alla società stessa. Contro lo Spezia la difesa non è mai sembrata lucida come dovrebbe, e l’errore di Klavan ne è stata la dimostrazione. Un giocatore così esperto non può permettersi in uno scontro salvezza di servire agli avversari un pallone così al bacio. Contro gli spezzini poi è mancato un vero leader in campo. Da una parte Godin, dopo il primo gol, ha staccato la spina, come se la partita non continuasse. Dall’altra Nainggolan non ha trascinato la squadra come sempre, non mettendo la sua solita grinta.

    Ora per fortuna arriva la sosta, in modo tale che Semplici possa lavorare sulla testa dei suoi giocatori e ritrovare la serenità di cui la squadra ha bisogno. Una sosta fondamentale anche per tirare il fiato e ricaricare le pile, visto che, molti giocatori fondamentali (come Nandez) hanno dimostrato di aver bisogno di riposo per riprendere la forma migliore.

    I giorni passano, le avversarie (come il Torino) vincono e la situazione inizia a farsi veramente preoccupante.

     

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