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  • CALCIO ALLA TV: rivoluzione in Rai, Rimedio telecronista della Nazionale al posto di Bizzotto, cambi alla DS e a 90°

    CALCIO ALLA TV: rivoluzione in Rai, Rimedio telecronista della Nazionale al posto di Bizzotto, cambi alla DS e a 90°

    Uno scontro durissimo, che (dicono) ha pochi precedenti in Casa Rai: il direttore generale, Luigi Gubitosi, e il direttore di Rai Sport, Mauro Mazza, si sono scambiati nei giorni scorsi una serie di messaggi al veleno. Tema, la rivoluzione di Mazza che ha deciso, e comunicato ufficialmente al cdr, molti cambiamenti fra telecronisti e conduttori di trasmissioni-cult.

    Iniziamo dai telecronisti: sarà Alberto Rimedio, uno dei giovani rampanti, a prendere il posto di Stefano Bizzotto come telecronista della Nazionale. Esordio a settembre, con l'amichevole con l'Olanda e col nuovo ct. Bizzotto sarà la seconda voce: scelta sbagliata. Lui è un ottimo giornalista, attento, preparato, pignolo ma non ha la verve per fare la seconda voce azzurra. Ma forse non lo si voleva scontentare del tutto... Chi invece sono rimasti davvero delusi, sconcertati (ma per ora non parlano), sono Paola Ferrari e Franco Lauro. Già lo scorso anno, Mazza, appena insediatosi (aveva vinto una causa, meritava una direzione), voleva cambiare alcune conduzioni delle trasmissioni sportive che hanno fatto la storia della Rai. Ma all'ultimo momento, decise di confermare tutti: ora è arrivata davvero la scure. A Paola Ferrari è stata tolta la conduzione della Domenica Sportiva: al suo posto, da settembre, ci sarà Sabrina Gandolfi. Al posto di Franco Lauro, a Novantesimo Minuto, va Marco Mazzocchi.

    Ma Lauro e la Ferrari avevano fatto male? Nemmeno per sogno: entrambi la scorsa stagione, pur dovendo fare i conti col calcio-spezzatino, avevano superato sovente il 10 per cento di share, che è considerato l'eccellenza. E questi risultati (ottimi) erano stati ottenuti proprio in una Rete, Rai 2, in profonda crisi. In più, questa estate, la Ferrari era andata molto bene anche con Diario Mondiale, pur con l'Italia eliminata: share sovente intorno al 15% (battuta due volte Paperissima). E allora? Non dovrebbe contare la meritocrazia? Non dovrebbero contare i risultati, gli ascolti? In Rai, si sa, non sempre è così. Purtroppo. La Ds ha avuto curatori e conduttori, dal 1953 ad oggi, famosi, che hanno fatto la storia della televisione pubblica. Ne ricordiamo solo qualcuno: Enzo Tortora, Tito Stagno, Alfredo Pigna, Maffei, Pizzul, Sassi (e la moviola), De Zan, Frajese, Beppe Viola, Volpi, Ciotti, Minà, De Luca. Dal 2011 c'era Paola Ferrari. Con ascolti, come detto, importanti. "Abbiamo vinto le seconde serate delle reti generaliste nelle ultime due stagioni", ricorda, con orgoglio, la giornalista e conduttrice Rai (ha debuttato in tv nel 1977). Ora, tocca a Sabrina Gandolfi che non viene da buoni risultati (Sabato Sprint e Dribbling mondiale): ma si sa che gli ascolti contano poco o nulla, almeno in qualche caso, dalle parti di Viale Mazzini. Conta altro. Cosa? La politica? Chissà? Una volta era così: è così anche adesso? Cambia anche la conduzione di Sabato Sprint, affidato a Monica Matano. Restano in sella invece Simona Rolandi (Dribbling) e Enrico Varriale (Stadio Sprint e Processo del Lunedì). A proposito di Processo: nel primo anno, su Rai Sport 1, è andato bene soprattutto in seconda serata e quando c'era il traino della partita del lunedì. Se fosse più corto e se andasse in onda su Rai 3 solo in seconda serata, credo, avrebbe che maggiore successo. Ma azienda e Mazza almeno su questo concordano: meglio il Processo su Rai Sport 1, il canale tematico che va rilanciato perché fa ascolti davvero modesti (con alti costi), tranne quando il lunedì sera con la trasmissione di Varriale. 

    Ma le ultime scelte di Mazza hanno indispettito non solo gli interessati esclusi ma anche il direttore generale Gubitosi. Lo scorso anno Mazza vinse la causa con la Rai e fu reintegrato, questo non ha giovato di sicuro ai rapporti col direttore generale. Come detto, fra i due c'è stato di recente uno scambio epistolare piuttosto acceso. Mazza voleva che Gubitosi condividesse le sue decisioni, tanto da offrirgli la possibilità di rivedere eventualmente alcune scelte (una polpetta avvelenata?). La replica di Gubitosi è stata al veleno: ti prendi la responsabilità delle decisioni che io non condivido (d'altronde Gubitosi mica poteva intervenire). E così Mazza ha chiuso la partita, comunicando al cdr il nuovo piano per la prossima stagione. Caso chiuso? Caso chiuso. Ma restano le polemiche.

    (Fulvio Bianchi per Repubblica.it)

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