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  • Inter femminile, Alessia Capelletti: 'Grazie a Zanetti abbiamo conquistato sponsor e maggior visibilità'

    Inter femminile, Alessia Capelletti: 'Grazie a Zanetti abbiamo conquistato sponsor e maggior visibilità'

    Oggi a Ciarle Sportive programma di Radio StataleAlessia Capelletti, portiere classe 1998 dell'Asd Inter Femminile e dell'Italia under 19, ha rilasciato un'intervista in cui ha parlato della sua nuova esperienza nella società milanese che milita in Serie B, facendo il punto della situazione sulla Nazionale e sulla situazione del calcio femminile in Italia. Eco l'intervista completa.

    Come si è avvicinata al calcio?
    "Mio papà mi portava a vedere le partite quando ero piccola, mi sono avvicinata al calcio e piano piano me ne sono innamorata tanto da decidere di non uscirne più"
     
    Lei ha iniziato a giocare a calcio in squadre miste, come è l'esperienza di confrontarsi con i maschi? 
    "Non c'è nessuna differenza all'inizio ma crescendo le uniche differenze che saltano all'occhio sono quelle fisiche ed è inevitabile che le ragazze debbano giocare con altre ragazze" 
     
    Ha iniziato a giocare a calcio a Cremona, città di cui sei originaria, per poi militare cinque anni nel Mozzanica (squadra di Serie A) ed essere ceduta quest' estate in prestito all'Inter, come vive questa esperienza?
    "Sono molto grata al Mozzanica perché mi ha formato calcisticamente, ma ora qua all'Inter vivo un sogno, l'anno scorso ho giocato solo 180 minuti mentre quest' anno a parte la prima partita sono sempre partita da titolare.  A nessuno piace stare in panchina e anche se ero in una categoria superiore l'anno scorso al Mozzanica, all'Inter mi sento protagonista. Ora siamo primi in classifica, il campionato è ancora lungo e combattuto ma abbiamo buone probabilità di arrivare primi, il nostro obbiettivo è qualificarci per i play off"
     
    Dopo il Mozzanica e l'Inter è arrivata la chiamata anche della Nazionale, se lo aspettava?
    "No ma è stata un'emozione pazzesca. A marzo abbiamo giocato in Spagna il torneo di La Manga. Abbiamo vinto con la Scozia per 2 a 1, pareggiato con Danimarca e perso poi contro Inghilterra per 4 a 0, ma è stato un campo di prova importante. Le realtà di calcio femminile all'estero sono un esempio per noi. E' fondamentale confrontarci con il loro calcio e con le loro accademie che sono molto più  avanti delle nostre e ci permettono di migliorarci sempre di più.

    Quale è la Nazionale più forte in questo momento?
     "La Francia con il suo settore femminile, è una delle più forti a livello mondiale, è un punto di riferimento per noi.  Anche le squadre femminili in Brasile e negli Stati Uniti hanno una struttura molto organizzata al loro interno"
     
    Cosa manca al calcio femminile italiano per competere con l'estero? E' ancora poco valorizzato?
    "All'estero è guardato in modo diverso il calcio femminile, è al pari con quello maschile. Ci sono società che seguono queste realtà fin da quando le calciatrici sono piccole per incominciare un percorso che le porta a diventare atleti e giocatrici di buon livello in breve tempo. In Italia non è così. Le società di calcio stanno incominciando a sviluppare l'interesse nei confronti del calcio femminile solo ora, non ci sono ancora società di calcio che ci seguono fin dagli inizi. Inoltre all'estero ci sono condizioni economiche che agevolano questo percorso.  In Italia il calcio femminile sta incominciando a fare dei progressi ma la strada è ancora lunga. Per esempio all'estero una calciatrice può vivere di questo sport mentre in Italia no"
     
    Siamo sulla buona strada anche se in ritardo. Ma come si potrebbe secondo te dare una spinta definitiva al calcio femminile?
    "L'unico modo è che le società di calcio maschili incomincino a prendere sul serio il calcio femminile. E' necessario un avvicinamento tra i due mondi.  In questo la Juventus è un modello per tutti.  La squadra è sorta grazie alla possibilità offerta dalla Federazione Italiana ai club professionistici maschili di acquisire società dilettantistiche femminili. La Juventus era giù attiva dal 2015 ma la società è andata oltre e rilevando il titolo del Cuneo a partire da questa stagione milita nella massima serie femminile. Anche la Fiorentina dalla scorsa stagione ha sposato il progetto della FIGC per lo sviluppo dell'altra metà del calcio. Siamo solo all'inizio ma questa è la strada giusta. Servono dirigenti, osservatori con esperienza e molti sponsor ma tutto questo può arrivare solo da società economicamente forti"
     
    Zanetti in questi 3 anni di vicepresidenza ha mostrato grande interesse per la Asd Inter femminile, ha avuto modo di parlargli?
    " Per me Zanetti è un mito, non solo è stato un campione ma è anche una persona meravigliosa. Non si perde mai una partita quando giochiamo in casa a Sedriano (di domenica pomeriggio). Spesso viene ai nostri allenamenti per darci qualche consiglio e darci la giusta carica, una volta ha pure fatto qualche tiro con noi. Ovviamente ho preso gol. Zanetti non solo si prende cura del nostro progetto ma ha portato anche molti sponsor che ci permettono di aver maggiore disponibilità"
     
    Idee per il futuro?
    "Poche e confuse. Sono innamorata del calcio e sogno di continuare su questa strada. Il calcio femminile però non dà nessuna sicurezza e per questo motivo ho scelto di iscrivermi all'università. Frequento scienze umanistiche per la comunicazione e sono al primo anno . In ogni caso in futuro sogno di continuare a lavorare nel mondo dello sport, magari non da calciatrice ma come opinionista tv"

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