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  • Calzona: 'Napoli? mai avuto dubbi! Ero in tangenziale e ho urlato. Vi racconto la chiamata, ero a comprare il pesce...'

    Calzona: 'Napoli? mai avuto dubbi! Ero in tangenziale e ho urlato. Vi racconto la chiamata, ero a comprare il pesce...'

    Sono trascorse poco più di due settimane ma Francesco Calzona sembra essere l'allenatore del Napoli da molto più tempo. Quel cambio in panchina e presentazione lampo alla vigilia di Napoli-Barcellona del 21 febbraio è stato un vero e proprio vortice che ha visto il nuovo tecnico azzurro entusiasta di affrontare la nuova sfida. Lo stesso Calzona ha parlato di questo suo inizio ai microfoni di Cronache di Spogliatoio:

    LA CHIAMATA - "Quando mi ha chiamato De Laurentiis mi trovavo in Calabria perché i miei genitori vivono lì, anche mio fratello. Dovevo stare quattro giorni con loro. Ero sul lungomare, ho l'abitudine di andare a camminare quasi tutte le mattine. Ora no perché non ho tempo. Nella normalità faccio i miei 10 km. Ero lì, aspettavo un peschereccio che rientrava con il pesce fresco, volevo comprare un po' di pesce e ho ricevuto la telefonata di un dirigente del Napoli e chiaramente non ho comprato il pesce".

    LA SCELTA - "La telefonata è durata circa 40 minuti. Ascoltavo ma pensavo, non ho mai avuto il minimo dubbio di non accettare. Anche perché la comfort zone non fa per me. Sono andato in Slovacchia, in un Paese che non conoscevo. Le sfide mi piacciono. Poi Napoli fa parte della mia vita, tornare a Napoli e provare a dare una mano per me era una grande cosa. Ero con mio fratello, stavamo camminando e l'ha saputo subito. Ai miei genitori non ho detto niente fino alla sera perché hanno una certa età e non volevo si agitassero. Mio papà guarda il Napoli indipendentemente dalla mia presenza".

    LE EMOZIONI - "Venivo su dalla Calabria con una macchina a noleggio. Sono entrato in tangenziale, ho tirato giù il finestrino e ho lanciato un urlo perché mi era salita così tanto l'adrenalina, in mezzo al traffico, per la gioia di essere a Napoli. Di rivivere la quotidianità a Napoli. Riesco ad essere abbastanza misurato quando entro allo stadio però questa volta non è stata come sempre perché so di avere una grande responsabilità, di rappresentare una regione, il popolo napoletano che penso non abbia eguali. Ho sentito il carico della responsabilità e con me la mia famiglia che si rendeva conto che è una cosa importante per me".

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