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  • Candela a CM: 'La festa da Montella, la quasi cessione all'Inter e i cavalli all'Olimpico. Futuro? Con Totti'

    Candela a CM: 'La festa da Montella, la quasi cessione all'Inter e i cavalli all'Olimpico. Futuro? Con Totti'

    • Francesco Guerrieri
    Quel doppio passo sulla fascia sinistra era inconfondibile: "Ma mica era così facile...". Se la ride oggi Vincent Candela, che nella diretta Instagram di oggi ci ha raccontato aneddoti e curiosità della sua carriera. Dallo scudetto con la Roma nel 2001 al Mondiale '98 vinto con la Francia. Alt: "Ma quell'Europeo nel 2000 lo meritava l'Italia". Merci Vincent. Nel gennaio 1997 l'arrivo in giallorosso: "E' stata una lunga trattativa perché il padre non voleva lasciarmi. Mi avevano cercato anche Psg e Marsiglia, ma volevo venire in Italia perché la Serie A era il top".

    LA ROMA - E Roma fu: "Che emozione l'arrivo a Fiumicino... non ero abituato a tante persone che mi accoglievano all'aeroporto. Io ho sempre dato il massimo per questa squadra". Fino al punto più alto, lo scudetto nel 2001 vinto da protagonista con l'assist a Totti per la vittoria decisiva sul Parma: "La notte prima di quella partita ho dormito poco e niente, la mattina presto era già pieno di tifosi fuori da Trigoria". 3-1 finale e grande festa: "Siamo andati a casa di Montella, perché il giorno dopo sia lui che Capello festeggiavano il compleanno". Quell'anno tra i due non correva buon sangue, ma l'intervento di Candela ha fatto la differenza: "Vincenzo era da una parte, l'allenatore dal'altra. Alla fine li ho convinti a fare un brindisi e a riappacificarsi". E pensare che Vincent avrebbe potuto lasciare la Roma molto prima: "Zeman voleva mandarmi via perché litigavamo sempre. Mi aveva chiamato l'Inter, poi è arrivato Capello e sono rimasto in giallorosso".

    L'ADDIO E IL FUTURO - Nel 2009 la partita di addio al calcio con tanto di bighe e centurioni: "Ho discusso con Malagò perché aveva paura si rovinasse la pista, ma l'abbiamo convinto mettendo degli zoccoli particolari ai cavalli". Sembrava di stare in un film: "Totti e Zidane sono entrati sulle bighe", Candela tra gli applausi degli oltre 40mila tifosi presenti all'Olimpico. Occhio malinconico per Vincent, che racconta la sua carriera ricordi e cartoline del passato. Oggi come ieri, giallorosso per sempre: "Lavoro nella radio e nella tv della Roma, ho un ristorante e quattro figlio. Diciamo che non mi annoio...". Ma il tempo per gli amici si trova sempre: "Totti ha la sua agenzia con un'ottima struttura alle spalle, mi ha chiesto di dargli una mano e abbiamo tanti progetti da portare avanti insieme. Lo scouting? No, non ho la pazienza di guardarmi tutti i giocatori. Di fare trattative ancora meno". Meglio il padel: "Non voglio essere presuntuoso, ma tra gli ex giocatori sono il migliore". E chissà se anche con la racchetta in mano si sarà inventato nuove finte per confondere gli avversari. Proprio come in campo: doppio passo et voilà, monsieur Candela.

    @francGuerrieri

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