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  • CAOS AGENTI, 21 SOTTO INCHIESTA!

    CAOS AGENTI, 21 SOTTO INCHIESTA!

    «Non ho commesso alcun illecito. Ho verificato nella mia contabilità. Nella stagione 2005-2006 ho emesso solo due fatture per il Piacenza: una riguarda Ignazio Abate ed è di 7.500 euro, l'altra è di 15 mila euro per Massimo Margiotta. Sono fatture tutt'altro false, per le quali ho versato le dovute imposte, per operazione tutt'altro che inesistenti». Così si difende Claudio Pasqualin, tra i procuratori più noti finiti nell'inchiesta della Procura di Piacenza, che ipotizza il reato di truffa al Fisco.

    Nel mirino sono finiti 21 procuratori: da Pasqualin appunto ad Alessandro Moggi, da Damiani a Roggi jr, Tinti, Pastorello e i Bonetto. «Finora non ho ricevuto alcun avviso di garanzia - dice Pasqualin all'ANSA -, solo un invito a eleggere un domicilio legale. Sono stato avvertito da un tenente della Guardia di Finanza di Piacenza, un atto peraltro doveroso, visto sul Piacenza si era aperta una procedura fallimentare. Per il resto non ho notizie di interventi di magistrati».

    Pasqualin respinge l'accusa che esista un sistema perverso nel pagamento dei procuratori. «Sulle modalità di fatturazione alle società - spiega - abbiamo chiesto un parere pro veritate a Victor Uckmar 20 anni fa e la procedura ha superato il vaglio di numerosi organi di controllo, anche fiscali. Se saremo chiamati a rispondere in sede penale racconteremo questi fatti. Se così non fosse sarebbe in discussione l'intera attività di noi procuratori. Alle società noi forniamo anche dei servizi, occupandoci ad esempio dell'abitazione, l'auto o i contratti pubblicitari dei giocatori. L'attività di intermediazione è consentita e riconosciuta dalla legge. Il problema sarebbe se non si facessero fatture».

    «La verità - conclude con un pizzico di amarezza - è che la figura di noi procuratori non è mai decollata. Di noi pensano che siamo dei faccendieri, più che di professionisti».

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