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  • Capello jr 'Inter? Nessun contatto'

    Capello jr 'Inter? Nessun contatto'

    Nelle settimane precedenti al 10 giugno scorso, data di approdo di Rafael Benitez alla corte nerazzurra, il nome di Fabio Capello veniva facilmente accostato alla società nerazzurra che – considerando giustamente impraticabile una pista che portasse a Pep Guardiola – corteggiò il tecnico friulano in quanto aveva individuato in lui un più che degno successore del Mago di Setùbal.

    Il sempre più evidente tracollo dell’attuale tecnico spagnolo serve il miglior assist alle voci di un nuovo ritorno di fiamma e questo è ancor più alimentato dalla presenza del tecnico della nazionale inglese ad Abu Dhabi in occasione del Fifa Club World Cup. Certo non sarebbe facile vedere realizzarsi una simile ipotesi; in primo luogo il tecnico ha rinnovato il contratto che lo lega agli inglesi fino al 2012, oltretutto il suo viaggio negli Emirati arabi pare non nascondere secondi fini.

    La garanzia arriva dalle parole del figlio Pierfilippo Capello: “Ho parlato proprio ieri con mio padre e non mi ha riferito nessun sondaggio di altri club. Il suo viaggio ad Abu Dhabi era già stato programmato da tempo e non è assolutamente da collegare all'attuale situazione nerazzurra. In qualità di legale e agente confermo quindi che non ho ricevuto nessuna chiamata per il ct dell'Inghilterra"

    LA REVOCA DELLO “SCIOPERO” – Essendo ancora argomento di primissimo piano di questi giorni, non può mancare un accenno all’ufficialità della revoca dello sciopero dei calciatori in seguito all’accordo raggiunto tra Aic e Lega sul nuovo contratto collettivo dei calciatori: “E' il contratto del futuro, perfetto per i giocatori importanti, ma potrebbe essere pericoloso per i calciatori di fascia inferiore. Il mondo del pallone non è composto infatti esclusivamente dai vari Chiellini, De Rossi e Pato, ma anche dai calciatori del Cesena e Atalanta che di certo non guadagnano cifre stellari e firmano contratti alti con gli sponsor”.

    Chiudendo con lo stesso argomento, Capello jr si unisce a chi sostiene che una svolta fosse comunque necessaria: “Il calcio è cambiato e non più quello di una volta. I tempi sono dettati dal marketing e il calciatore è anche un brand del club. La società vuole quindi giustamente tutelarsi e tutelare il suo patrimonio mentre l'atleta si renderà così ancora più conto del suo valore e della sua responsabilità che non può essere esclusivamente circoscritta all'attività di campo”.

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