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  • Cardia| Addio alla Consob

    Cardia| Addio alla Consob

    Quando il presidente della Consob Lamberto Cardia si rivolgerà domani al Gotha della finanza italiana, convocato nella sala delle grida a Piazza Affari per la consueta relazione della Commissione, parlerà della crisi e delle normative dei mercati. Ma stavolta l’attenzione dei presenti sarà rivolta alle parole di addio che Cardia pronuncerà in vista del nuovo incarico al vertice delle Ferrovie dello Stato, al posto di Innocenzo Cipolletta. Un addio che arriva dopo oltre 13 anni passati alla Commissione di Via Martini, di cui sette sulla poltrona da “sceriffo”.

    Insomma, un passaggio di consegne importante se si pensa ai cambiamenti radicali avvenuti in questi anni all’interno dell’Autorità, che ha significativamente allargato le proprie competenze e l’organico (da circa 400 a quasi 600 dipendenti).

    Al suo posto, secondo le previsioni, arriverà l’attuale presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, ben visto dal sottosegretario alla presidenza Gianni Letta. Il successore avrà quindi il compito di gestire una Consob diversa e dotata di maggiori poteri. Basti pensare che la Commissione ereditata a suo tempo da Cardia (nel 2003), che aveva poteri ispettivi e di controlli meno incisivi di oggi, per comminare sanzioni doveva prima rivolgersi al ministro del Tesoro. Ma con l’arrivo delle norme europee sul market abuse e la legge sulla tutela del risparmio le cose sono cambiate.

    Ad ascoltare Cardia in prima fila ci saranno il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e i vertici delle principali società quotate in Borsa. Oltre al presidente dell’Abi, Corrado Faissola, e il suo prossimo successore Giuseppe Mussari, sono attesi banchieri come Giovanni Bazoli e Corrado Passera (Intesa SanPaolo), Dieter Rampl e Alessandro Profumo (UniCredit). Con ogni probabilità ci saranno poi Cesare Geronzi (Generali) e capi-azienda come Franco Bernabè (Telecom Italia) e Paolo Scaroni (Eni).

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