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  • Caso Inter-Digitalbits: i possibili scenari della querelle. Cos'è andato storto e l'obiettivo comune

    Caso Inter-Digitalbits: i possibili scenari della querelle. Cos'è andato storto e l'obiettivo comune

    • Marcel Vulpis
      Marcel Vulpis
    Le premesse per una partnership vincente, ma soprattutto prolungata nel tempo (almeno fino al 2025), c’erano tutte, sia da parte dell’Inter che di Zytara, controparte dei nerazzurri (piattaforma ideata per mettere insieme i sistemi bancari tradizionali con risorse digitali come criptovalute e NFT). Quest’ultima si occupa tra l’altro di gestire la visibilità di Digitalbits (tecnicamente un network blockchain open source), main sponsor di maglia da quest’anno (al posto di Socios.com), dopo un primo esperimento (nella stagione appena terminata) come sleeve partner.
     
    Le clausole contrattuali prevedevano che, a partire dal campionato in corso, ci sarebbe stato un upgrade, tecnologico oltre che economico (circa 25 milioni a stagione in media). La piattaforma blockchain, infatti, doveva diventare la criptovaluta globale ufficiale dell’Inter, mentre Zytara Labs, proprietario del marchio, avrebbe puntato, nel tempo, a posizionarsi come la banca digitale della squadra lombarda.

    Nella realtà, però, secondo quanto raccolto in ambienti vicini a Digitalbits, l’autorizzazione alla creazione della criptovaluta nerazzurra non è mai arrivata (per ragioni al momento non precisate). Da qui la scelta, da parte di Zytara, di fermare i pagamenti collegati alla partnership. Dopo aver saldato il contratto di sleeve sponsorship (stagione 2021/22), era prevista una prima tranche del nuovo contratto (da onorare entro il 30 giugno scorso) per circa 8 milioni di euro. La tesi dello “sponsor” è che mancherebbero all’appello una serie di asset previsti nell’accordo, a partire da quello più importante: ovvero il “via libera” alla creazione della criptovaluta a marchio FC Inter. Un’operazione, che avrebbe generato (in condizioni ottimali di mercato) non meno di 30 milioni di euro a favore di Zytara.

    Logico quindi che ci sia il desiderio di far partire, quanto prima, il progetto della criptovaluta nerazzurra. Se ciò non dovesse avvenire sempre Zytara vedrebbe fortemente ridotte le opportunità di business. I problemi economici sarebbero solo in casa Inter, perché con la Roma non esisterebbero, al momento, partite economiche sospese (Digitalbits è sponsor di maglia anche dei giallorossi), così come con i due testimonial: David Beckham e Francesco Totti.

    L’Inter, che sul tema non ha voluto rilasciare dichiarazioni, si trova obbligatoriamente di fronte a due possibili scenari. Nel primo caso lo sponsor nerazzurro sarebbe pronto ad onorare l’intero contratto (con scadenza stagione 2024/25), ma pretenderebbe, in tempi brevi, il via libera alla nascita della criptovaluta come previsto dal contratto. Dall’altro, in caso contrario, Zytara potrebbe accettare anche un’exit way onorevole. Rinuncerebbe a tutti gli asset (pubblicità led, eventi, operazioni di co-marketing, biglietti per gli ospiti, ospitalità all’interno dell’impianto, ecc.) puntando solo alla visibilità sulla divisa della prima squadra (attualmente il logo di Digitalbits è sparito dal sito, dalla divisa di allenamento e da quella della selezione femminile). Chiaramente un’operazione-tampone (del valore stimato di 3 milioni di euro) in vista della chiusura anticipata del contratto al 30 giugno 2023.

    Per arrivare ad una di queste opzioni i vertici di Inter e Zytara, però, dovranno incontrarsi quanto prima (un primo tentativo era previsto per Lazio-Inter, ma l’AD di Zytara, il top manager Al Burgio, non potrà raggiungere la Capitale nelle prossime ore). Anche perché la seconda rata del contratto scade a fine settembre e si tratta di cifre a sei zero che verrebbero nuovamente a mancare nelle casse nerazzurre. In sintesi, i vertici di Zytara sarebbero pronti a collaborare per trovare una soluzione alla querelle (ancora non a carattere giudiziario). Una disputa legale, infatti, allungherebbe solo i tempi senza portare alla soluzione concreta del problema. 

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