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  • Caso Suarez, Juve innocente e arrogante: la condanna morale rimane

    Caso Suarez, Juve innocente e arrogante: la condanna morale rimane

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Nel caso Suarez, la Juventus non è colpevole. Anche se voleva acquistare il giocatore. Anche se per farlo aveva la necessità che diventasse italiano e, dunque, che superasse l’esame di lingua di livello B1. Anche se un avvocato dello studio che assiste la società bianconera, quello di Luigi Chiappero, ha chiamato l’Università per stranieri di Perugia, spiegando che in futuro avrebbero usufruito di quella facoltà per altri calciatori. Anche se, in seguito a questa telefonata (intercettata), i vertici dell’ateneo si sono attivati spianando la strada all’uruguaiano benché l’italiano non lo conosca affatto. Eppure la Juventus non è colpevole e - per il momento, come ha detto il colonnello Sarri - nemmeno indagata. Lo diciamo senza ironia e con assoluta serietà, perché le leggi meritano rispetto e la presunzione di innocenza è un elemento cardine del nostro ordinamento giudiziario.

    C’è però una condanna che non viene decisa dai magistrati e nemmeno dai giudici: è quella che arriva dalla violazione del sentire comune, del senso di equità, del rispetto delle regole morali. Questa condanna non la si riceve nelle aule dei tribunali, ma guardandosi attorno, respirando l’indignazione della gente, vivendo la rabbia di chi non gode di privilegi ma lotta perché gli venga riconosciuto ciò che gli spetta. Ebbene, la Juventus di questo è già colpevole.

    L’immagine della Juventus che emerge dal caso Suarez è quella di una società innocente e arrogante, senza colpe e senza limiti. Leggete la lettera che l’avvocato Maria Turco ha scritto per spiegare la sua telefonata a Simone Olivieri, direttore generale dell’Università di Perugia. Non è un chiarimento, non è una spiegazione: è un atto di presunzione, perché include il convincimento che gli interlocutori siano incapaci di capire. Come può, in una pagina e mezzo, evitare di citare la Juventus, che è parte in causa e alla quale fa più volte riferimento diretto e indiretto, e che per di più è assistita dallo studio Chiappero da tempo immemorabile? E come può - ma questa è quasi comica - sostenere che la società “aveva poi esplicitamente cambiato obiettivi di mercato”? Maria Turco è un avvocato o un agente di calciatori? Dov’è una dichiarazione ufficiale di un dirigente della Juventus in merito all’abbandono della pista Suarez? Come può questa signora conoscere le mosse di mercato del club bianconero se nemmeno lo cita nella sua lettera?

    Sarebbe una comica, appunto. Se non fosse uno schifo.

    @steagresti
     

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