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  • Cervelli a confronto: a Pjanic e Brozovic l'obbligo di accendere Juve-Inter

    Cervelli a confronto: a Pjanic e Brozovic l'obbligo di accendere Juve-Inter

    • Pasquale Guarro
    Dopo rinvii e polemiche ci siamo, Juve-Inter è alle porte e come dice Conte, è tornata ad essere importante anche per la classifica. Una sfida dai mille contorni, che racchiude, nella gara stessa, tantissimi altri motivi d’attenzione. Perché l’undici titolare non è più così distante, tra bianconeri e nerazzurri il divario tecnico si è quasi azzerato. Un po’ perché Conte ha saputo spingere al massimo il motore dei suoi, un po’ perché dall’altro lato, invece, i campioni d’Italia faticano ad interpretare i dettami di Sarri. Così quelli che qualche anno fa apparivano come mostri sacri, mostrano oggi qualche incertezza. Anche gli occhi sono meno cattivi.

    DA PESO A FARO - Pjanic e Brozovic sono proprio l’esempio delle due parabole che ad un certo punto invertono la rotta. Due anni fa il centrocampista nerazzurro era un peso, visto quasi come la mela marcia dello spogliatoio (contestato anche dal pubblico di San Siro che a una sostituzione lo aveva sommerso di fischi). Il croato fu a un passo dal Siviglia: prestito con diritto di riscatto, 500 mila euro subito più altri 500 mila in seguito ad alcuni bonus raggiunti e riscatto fissato a 28 milioni di euro. Tutti d’accordo, Inter, Siviglia e calciatore. A dire no è Spalletti, che dopo la partenza di Joao Mario non se la sente di perdere un altro centrocampista. La trattativa si blocca improvvisamente e poi tramonta. Da lì in avanti inizia un’altra storia, Brozovic si impone a centrocampo, diventa il perno di Spalletti prima e di Conte poi, rinnova con l’Inter che per lui fissa una clausola rescissoria (valida solo per l’estero) di 60 milioni di euro.

    SOTTO GLI STANDARD DI SARRI - Diverso il percorso di Pjanic, che non ha mai toccato picchi bassi come quelli di Brozovic ma che non è mai neanche risultato fondamentale per la sua Juventus. In particolar modo in questa stagione. Sarri lo aveva presentato come il suo distributore di gioco: «Nella mia testa deve toccare 100 palloni a partita», in realtà è riuscito a farlo in sole sei occasioni e solo una volta nel 2020, contro il Cagliari, toccando il suo picco stagionale di 140 palloni giocati. Ma al di là di questi numeri, è proprio il suo apporto negli schemi di Sarri a non brillare secondo gli standard della sua classe.

    LA GRANDE OCCASIONE - Ecco perché Juve-Inter sarà anche Brozovic contro Pjanic, le due menti della mediana di Conte e Sarri. I numeri di gol e assist sono identici: 22 partite giocate, 3 gol e 4 assist. Statistiche identiche ma importanza diversa all’interno dello scacchiere tattico dei propri allenatori. Per il serbo è l’occasione giusta per rilanciarsi, la serata da non sbagliare. Per il croato è l’ennesima sfida della conferma, quella che potrebbe ulteriormente decretare la crescita costante del suo valore.

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