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  • Cesenamania: la partita della vergogna

    Cesenamania: la partita della vergogna

    Anche l’ultimo giorno di scuola è andato, trascorso fra un’orribile partita farcita di gol e una ingiustissima umiliazione per il centinaio di fedelissimi che anche a Torino, in un ultima giornata davvero senza significato, hanno seguito la squadra. Ma tant’è, quando si retrocede con soli 24 punti raccolti il rischio di rimediare prestazioni di questo tipo è sempre dietro l’angolo. Quella di Torino non è di certo stata la prima figuraccia del Cesena in questo campionato ma questa volta, a differenza delle altre, il maggiore responsabile dello scempio è sembrato proprio quel Domenico Di Carlo fino ad oggi sempre sull’orlo della sufficienza nonostante gli evidenti limiti della squadra.

    Negli ultimi 5 match, coincisi con altrettante brucianti sconfitte, mister Di Carlo ha sprecato quel tesoretto di fiducia e gradimento che si era costruito nei mesi trascorsi all’inseguimento del treno salvezza. Un gradimento generalizzato, registrato sia fra la tifoseria sia all’interno della dirigenza. Il Cesena per alcuni tratti della sua gestione è sembrata una compagine capace di compiere l’impresa, sensazione mai davvero percepita sotto la gestione Bisoli. Poi, tutt'a un tratto, la rotta si è invertita. Ed eccoci ancora alle ultime 5 partite, con l’ultima prestazione - quella di Torino - che è senza dubbio il più limpido manifesto di questa resa incondizionata. Contro i granata si è visto un undici iniziale farcito di giocatori già abbondantemente dimostratisi inadeguati, non si sono visti i ragazzi della primavera nonostante gli annunci del pre-partita e, soprattutto, la squadra ha mostrato uno spirito davvero inaccettabile. 

    Forse le insistenti voci su Massimo Drago o Pasquale Marino hanno fatto sì che la squadra affrontasse le ultime settimane con la consapevolezza di stare lavorando per un allenatore a fine corsa, o forse sono venute meno le motivazioni allo stesso Di Carlo, ormai conscio del mancato rinnovo di contratto.
    L’unica certezza è quella rappresentata da ciò da cui non si dovrà ripartire in Serie B: arrendevolezza, poca voglia persino di giocare, errori grossolani e partite letteralmente regalate agli avversari. Il Cesena può perdere, ma almeno deve lottare.

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