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  • Che fine ha fatto? Tommaso Rocchi, la bandiera olimpica della Lazio: da Juve e Inter alla chitarra e il 'sogno Inzaghi'

    Che fine ha fatto? Tommaso Rocchi, la bandiera olimpica della Lazio: da Juve e Inter alla chitarra e il 'sogno Inzaghi'

    • Alessandro Di Gioia
    Mr L, la bandiera olimpica della Lazio: Tommaso Rocchi è nella hall of fame sia dei bomber che delle bandiere biancocelesti, dato che con 105 gol complessivi in 293 presenze, capitano dal 2008 al 2013, è il quinto tra i migliori realizzatori di sempre nonché nono per incontri disputati. Mica poco, per un attaccante che ha fatto la storia della società capitolina e ha griffato con la maglia della Nazionale italiana, convocato come unico fuori quota da Pierluigi Casiraghi nell'Olimpica, le Olimpiadi di Pechino, andando in rete contro la Corea del Sud.

    IL NO A ZAMPARINI, LA JUVE E LA VITTORIA DEL CAMPIONATO PRIMAVERA - Nato a Venezia, cresce nelle giovanili dei lagunari con l'ammirazione spassionata per Marco van Basten, prima di rinunciare nella categoria Giovanissimi a un contratto quadriennale offertogli dall'allora presidente Maurizio Zamparini, per accettare la corte della Juventus: a soli 16 anni si trasferisce a Torino per giocare con la Primavera bianconera, con cui vince un campionato e grazie alla quale viene anche convocato in prima squadra, senza mai disputare però nemmeno un minuto. Rocchi viene mandato a fare esperienza tra Serie C, dove milita con le maglie di Pro Patria, Fermana, Como e Saronno, e Serie B, tra Treviso ed Empoli.

    EMPOLI, CHE MAGIA: IL GOL ALL'INTER E LA TRIPLETTA ALLA JUVE, POI LA LAZIO - Proprio con la maglia dei toscani sboccia in maniera definitiva, debuttando in Serie A ma soprattutto iniziando ad andare in rete con grande regolarità: i gol che più caratterizzano questa fase della sua carriera sono quellai della vittoria empolese a San Siro contro l'Inter e la tripletta messa a segno contro la sua ex squadra, la Juve, che nel frattempo non ha creduto in lui. La Lazio decide di investirci e lo acquista in comproprietà: il numero 18 e la mitica esultanza con le dita della mano destra a formare una "L" diventeranno un piacevole mantra per i tifosi della squadra più antica di Roma.

    LA COPPIA CON PANDEV, IL RAPPORTO CON DI CANIO E LA NAZIONALE - "Il gesto che faccio dopo il gol è perché mia figlia, da piccolina, faceva così con la mano. Ogni tanto invece sbuffavo o facevo linguaccia perché lo faceva mio figlio piccolo”. In coppia con Goran Pandev farà impazzire le difese italiane e i tifosi biancocelesti, andando a formare il tandem più prolifico della Lazio dopo la coppia Signori-Casiraghi. Segna tantissimi gol, distinguendosi soprattutto per la bellezza e difficoltà delle soluzioni, e dimostra subito un grande feeling, sia in campo che fuori, con la bandiera Paolo Di Canio, suo compagno di reparto e di stanza. I numeri del bomber laziale sono entusiasmanti, tanto che Donadoni lo convoca per militare in Nazionale. La gioia più grande arriva nel 2009, quando alza, in coppia con il vice-capitano Cristian Ledesma, la Coppa Itala vinta ai calci di rigore nella finale contro la Sampdoria.

    COME PIOLA, CHINAGLIA E GIORDANO, MALE ALL'INTER E CHIUSURA IN UNGHERIA - Passa quindi alla maglia numero 9, nel solco di grandi del passato come Piola, Chinaglia e Giordano, conquistando subito la Supercoppa Italiana, realizzando il gol decisivo nella finale del trofeo. Anche se le reti che i suoi tifosi ricordano con maggior piacere sono quelle nei derby. Alla bellezza di 36 anni decide di lasciare la Lazio, accettando l'offerta arrivata dall'Inter. in nerazzurro, complice anche l'età avanzata, non riesce a lasciare il segno, restando a Milano per soli sei mesi, nei quali mette a segno 3 gol. Chiude la carriera tra Padova e Ungheria, militando prima nell'Haladas e poi nel Tatabánya di Bruno Giordano.

    ROCCHI OGGI: LA CHITARRA E IL SOGNO INZAGHI... - Ma oggi, che fine ha fatto Tommaso Rocchi? Ha iniziato la carriera da allenatore nelle giovanili della Lazio, guidando prima i Giovanissimi Provinciali Fascia B, poi l'Under 14, l'Under 15 e ora l'Under-18. Il sogno? Ripetere le gesta di Simone Inzaghi, passato dalla Primavera biancoceleste alla prima squadra, diventando un allenatore top in Italia. Nel frattempo per dilettarsi suona la chitarra. Che cosa? Tiziano Ferro, Eros Ramazzotti, ma anche i Dire Straits o Eric Clapton. Musica e pallone.

    @AleDigio89

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