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  • Chirico: '8 rigori al Milan in 10 giornate, ma nessuno dice nulla. Paratici, chiedere un'informazione non è reato'

    Chirico: '8 rigori al Milan in 10 giornate, ma nessuno dice nulla. Paratici, chiedere un'informazione non è reato'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Mi stuzzicava l’idea di dedicare per intero la rubrica al VAR e all’ennesimo rigoretto (decisivo) puntualmente concesso al Milan, come capitava ai  tempi del geometra, e invece mi occuperò del caso Suarez. Perché vengo spesso considerato nei commenti qui sotto un sobillatore, un fomentatore di  polemiche, in grado di scatenare nei lettori i peggiori istinti, istigandoli talvolta alla violenza e rovinando così il gioco del calcio. Come se ci fossero persone che, dopo aver letto un mio pezzo, uscissero poi di casa schiumando rabbia e prendendo a sberle il primo che incontrano. Praticamente, dei cerebrolesi. 

    E allora, siccome la messa in discussione della sistematica frequenza con la quale viene assegnato al Milan un calcio di rigore (siamo già arrivati ad 8 in 10 giornate di campionato) verrebbe considerata alla pari di un invito alla rivolta, viro come detto su Suarez, tema altrettanto scottante, ma coinvolgendo in negativo la Juventus non è tabù. Anzi, se ne deve parlare. Possibilmente paventando pene atroci per Paratici e penalizzazioni severe al club. “Dall’ammenda alla retrocessione”, la cantilena ripetuta a random in queste ore. Mi spiace, io non lo farò. Soprattutto dopo aver appreso come sono andate realmente le cose. E non perché, come sostiene qualcuno, sono “al servigio degli Agnelli” e come tale incapace di prendere posizione nei confronti  della società, ma per provare ad usare quell’obiettività che in questi giorni ho visto venire meno da parte di quanti hanno affrontato l’argomento. Compresi quelli che si sono ancor più irritati quando hanno sentito dichiarare  serenamente da Paratici “Rifarei tutto quello che ho fatto”.

     
     

    Ha ragione lui, perché  non ha fatto davvero nulla di penalmente rilevante, di talmente esecrabile ed antisportivo da meritarsi la gogna. Chiedere un’informazione non è reato e questo ha fatto Paratici rivolgendosi alla sua amica De Micheli. Fa la ministra, e allora ? Siccome svolge un ruolo istituzionale è vietato farle una domanda? È roba da ammanettamento immediato? Allora sarebbero da arrestare tutti quelli a cui è capitato, nella loro vita, di chiedere un favore ad un amico influente. Tutta gentaglia?  Chi punta sempre il dito inizi col farsi un esame di coscienza. 

    Passiamo agli avvocati della Juve, quelli che avrebbero trattato col rettore dell’Università umbra l’organizzazione dell’esame farsa di Suarez. Su di loro ha già risposto il GIP di Perugia: non hanno chiesto alcun favoritismo. Ha fatto tutto da solo l’ateneo perugino. Concludendo: da parte della Juventus non c’è stato nessun tentativo di corruzione. Non bisogna essere servi di nessuno, tantomeno della Juve, per arrivare a queste conclusioni, è sufficiente leggere ciò che il Tribunale perugino ha reso pubblico. È tutto scritto lì, basta scorrere le intercettazioni.

    “Però il danno di immagine per la Juve è stato enorme”, ha rilanciato qualcuno. Se si insiste nel far passare la versione che l’esame di Suarez lo hanno pilotato dalla Continassa e che per ottenere quella cittadinanza Paratici ha scomodato pure il Governo, se una richiesta d’informazioni diventa in automatico un tentativo di corruzione,  se  un sospetto (sottolineo “sospetto”) che la Juve abbia abbandonato la pratica Suarez  perché informata di un’indagine in corso su quell’Università (e quindi ha fatto doppiamente bene a chiamarsi fuori) diventa una certezza e come tale un’azione dolosa, ovvio che il sentimento popolare lo indirizzi  in un’unica direzione e in Sabaudia si ritrovino a fare una figura di palta.  Basterebbe limitarsi a dare  informazioni corrette, senza troppe interpretazioni o tentativi di lettura, quasi sempre accusatorie. Per una vicenda di una banalità estrema: volevano tesserare in tempo l’uruguagio prima della chiusura delle liste e si sono informati su quale fosse la strada più veloce per poterlo fare. Poi, che alla Juve abbiano commesso qualche superficialità di troppo in questa vicenda, l’ho già scritto altre volte e lo ribadisco pure stavolta. Ben sapendo che un semplice starnuto fatto alla Continassa equivale per la maggioranza ad un attentato alla salute pubblica. Facilone non è però sinonimo di delinquente. Dovessero emergere prove in quest’altro senso, mi tacerò. Per ora non ce ne sono. 

    Nota a margine: il rigore per la Samp (Romagnoli su Damsgaard) era netto. Ma per l’ottavo penalty in campionato concesso al Milan vedo gettonatissima la versione Ranieri: “A parti invertite, se non me lo fischiavano mi arrabbiavo. I rigori per noi? Il primo non c’era , l’altro non l’ ho visto bene”.  Volemose bene. 

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