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  • Chirico: 'Juve confusa. Cessioni? Servono attributi come con Mandzukic: il metodo Moggi funziona sempre!'

    Chirico: 'Juve confusa. Cessioni? Servono attributi come con Mandzukic: il metodo Moggi funziona sempre!'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Con raduno, visite mediche di rito e prime sedute d’allenamento, alla Juventus è ufficialmente scattata l’era Pirlo. All’insegna del rinnovamento e del taglio del monte stipendi, almeno così ci hanno detto. Dipende però cosa intendono per "tagli" e "rinnovamento" Paratici, Nedved e Cherubini, i tre uomini-mercato di Madama. Al momento, sinceramente, si stenta a capire quale rosa stiano provando ad allestire per il nuovo allenatore. Voluto fortemente da Presidenza e Proprietà, un po' meno da loro tre, che sarebbero andati avanti con Sarri, nonostante l’uomo di Figline li abbia portati a sfiorare l’orlo del precipizio. Qualcuno ribatterà: "Ha vinto uno scudetto!". Certo, ma con quanta fatica? E quanti trofei ha perso per strada? Per giunta, pure male. Giriamo pagina e non pensiamoci più.

    Concentriamoci sull’oggi, tutt’altro che radioso, perché le idee paiono notevolmente confuse. A cominciare da come si intendano sciogliere gli aggrovigliati nodi contrattuali in essere con alcuni esuberi. Sempre gli stessi, ovvero Higuain e Khedira. Entrambi più che mai intenzionati a non mollare l’osso fino all’ultimo giorno di scadenza, non a caso sono stati tra i primi a presentarsi al raduno. Si erano impuntati la scorsa estate, e l’hanno vinta loro; lo stanno rifacendo pure in questa sessione di mercato, e il Trio Mercato bianconero non sembra capace di elaborare una strategia convincente per accompagnarli alla porta. 

    La cantilena del "il coltello dalla parte del manico ce l’hanno i giocatori" regge, come scusa, fino ad un certo punto: quando la Juventus ha voluto liberarsi di Mandzukic, c’è riuscita. Non portando a casa nemmeno un euro, ma sgravandosi di uno stipendio pesante. Come ha fatto? Mettendolo fuori rosa. Alla fine il giocatore, pur di andare a giocare da qualche parte, accettò persino il Qatar. Il metodo Moggi funziona sempre, basta avere gli attributi giusti e far sentire il vocione della società. Altrimenti non se ne esce.

    Capitolo nuovi acquisti. Il Trio Mercato ha aperto casting quasi per ogni reparto, ma le selezioni sembrano interminabili. Prendiamo ad esempio quella per il centravanti. In corsa per la maglietta numero 9 ci sono, da mesi, Milik, Dzeko, Zapata, Jimenez, Benzema proposto da CR7 e, buon ultimo, Suarez. Alla Continassa la nuova stagione è partita ma nessuna scelta è stata fatta. Per carità, il mercato chiuderà il 5 ottobre, però la Juve ci aveva abituati a mettere a disposizione del proprio tecnico i nuovi acquisti per il raduno o, al più tardi, per l’inizio del campionato. Che scatterà tra quattro settimane, a meno di rinvii.  

    A proposito poi di "rinnovamento": Dzeko (il preferito) 34 anni, Benzema viaggia verso i 33, Suarez per i 34. Stesso discorso nel casting per i terzini (Gosens, Hateboer, Florenzi, Dest, Alaba, Bellerin) e i centrocampisti (Zaniolo, Tonali, Locatelli, Lo Celso, Cristante, Pellegrini, Aouar, De Paul): tante trattative, per ora neanche una chiusa. Escludendo ovviamente lo scambio Arthur/ Pjanic. 

    E gli altri esuberi? Il Trio Mercato vorrebbe utilizzare come pedine di scambio Perin, De Sciglio, Rugani, Ramsey, Douglas Costa, Bernardeschi, ma non riesce ad inserirli all’interno di nessuna trattativa, causa anche i loro ingaggi faraonici. Men che meno, cedere i loro cartellini. E poi resta ancora irrisolto il rinnovo di Dybala, sul quale si starebbe lavorando da settimane ma senza arrivare ad una fumata bianca. Col rischio di perdere la Joya a zero tra un anno. L’alternativa è la cessione, ma il Trio Mercato sta pelesando grosse difficoltà anche a scambiarlo con un altro top. Mancano meno di 25 giorni all’alba della Serie A 2020/21 e tutto potrà ancora capitare. Magari il Trio, alla fine, porterà a casa Messi o Neymar, per adesso però la rosa a disposizione di mister Pirlo e pressochè la stessa di Sarri

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