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  • Chirico: 'La Juve non ha ammesso nessuna colpa, ecco perché. Gravina si sarebbe meritato il ricorso al TAR'

    Chirico: 'La Juve non ha ammesso nessuna colpa, ecco perché. Gravina si sarebbe meritato il ricorso al TAR'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Per la Juventus é finita di sicuro meno peggio di come ci si sarebbe aspettato: 718 mila euro di multa e stop. Nessun’altra penalizzazione oltre i 10 punti già tolti in classifica per  la plusvalenze, e quindi squadra che resta al 7° posto con 59 punti e – volendo – con ancora una residua possibilità di qualificarsi per l’Europa League (in attesa, però, delle decisioni finali della Uefa). Grazie al patteggiamento, la triste vicenda Prisma si  è chiusa sul fronte sportivo producendo danni abbastanza contenuti

    Alla fine il pragmatismo e la “ratio” hanno prevalso sulla rabbia. Scendere a patti con la Federazione non può di sicuro essere considerata una vittoria, però, per come si era messa l’intera vicenda, si può finalmente tirare un sospiro di sollievo e uscire dall’incubo che ha attanagliato per mesi società, squadra e milioni di tifosi. Quest’ultimi avrebbero preferito un altro finale, rischi annessi con un eventuale ricorso al TAR, ma alla Continassa si è preferito scendere a compromessi. 

    Senza ammettere nessuna colpa, come in tantissimi oggi vanno ancora sostenendo. Perché i legali si sono avvalsi dell’articolo 127 del codice di giustizia sportiva, quello che applica “una sanzione su richiesta dopo il deferimento” anziché del 128, che  prevede invece “la collaborazione da parte degli incolpati” e , come tale, la spontanea ammissione dell’azione dolosa. La Juve non lo ha fatto, ha preferito solo chiudere in fretta questa ennesima brutta pagina della giustizia sportiva, con la quale è pressoché impossibile provare a difendere propri diritti e ragioni.

    La sentenza sulle plusvalenze n’è stata la dimostrazione plastica: si è fatto ricorso ad un generico principio di slealtà (art. 4) in mancanza di un articolo specifico del codice che normasse la materia, finora sanzionata con delle ammende.”Ci hanno accusati di violare un articolo e condannato per un altro” la sintesi di Calvo. 

    A proposito di multe, aver scelto di patteggiare la pena per la tranche relativa a stipendi, side letters, partnership e quant’altro ha permesso di ridurla di quasi la metà: quindi, per quei gravissimi e indicibili capi d’accusa imputati alla Juventus, l’ammenda all’origine – e senza patteggiamento - sarebbe stata quantificata in circa 1 milione e mezzo di euro. Per le plusvalenze, ritenute all’unanimità, da esperti e media, come “la tranche d’inchiesta meno grave” sono stati dati 10 punti di penalità, partendo da un’iniziale – 15. La sproporzione, e quindi la fregatura, sta proprio nei numeri. 

    Per non parlare dell’ultima trovata CAF per motivare la quantificazione di quei 10 punti “afflittivi” sottratti in classifica alla Juventus: 30 mesi di inibizione per Fabio Paratici equivalgono a 4 punti di penalità, i 24 mesi per Andrea Agnelli 3 punti, i 24  per Arrivabene 2 punti (nota a margine: nei bilanci finiti sotto inchiesta l’AD non era lui), i 16 per Cherubini 1 punto. Ci si avvalsi di una sorta di ranking delle penalità mai utilizzata finora da nessun diritto sportivo.

    Questa, signore e signori, è la giustizia sportiva italiana. E l’avvocato Zaccone lo aveva già capito nel 2006, ma venne ricoperto di fango e strali. Pure in quell’occasione si patteggiò per scongiurare la distruzione totale della Juventus, tanto auspicata allora come oggi da chi non tifa Juventus, e spesso non sono solo i tifosi delle curve o dei bar ma anche pseudo insospettabili dell’informazione, tra i quali oggi serpeggia una grande delusione (basta andarsi a leggere i loro post sui vari social). 

    Chi ha manifestato invece  soddisfazione è stato il presidente federale Gravina, secondo il quale “il risultato più bello per il calcio italiano è stato l’aver trovato un momento di serenità”. Tradotto: per fortuna abbiamo evitato il TAR. Che era ciò che la sua federazione e l’ “autonoma” giustizia sportiva si sarebbero meritato. 

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