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  • Classifiche corte e nessuno che scappa: che fine hanno fatto i giganti d'Europa?

    Classifiche corte e nessuno che scappa: che fine hanno fatto i giganti d'Europa?

    • Antonello Mastronardi
    Il ko della Juventus a San Siro vede i bianconeri rinunciare, per il momento, al primo tentativo di fuga di questa stagione. Anche la serie A, dunque, si uniforma alla regola che sembra dominare i maggiori campionati europei: nessuna grande è finora riuscita a fare il vuoto dietro di sé, nonostante in più di un'occasione i pronostici della vigilia ipotizzassero un fossato tra la prima della classe e le sue inseguitrici. Le rivali incalzano da vicino, e ne viene fuori l'impressione di una stagione spettacolare e, per certi versi, rivoluzionaria.

    GIGANTI IN AFFANNO - Gli esempi più evidenti riguardano proprio quei campionati che, negli ultimi anni, sono stati terreno di caccia esclusivo di un'unica padrona: se in Italia i bianconeri veleggiano comunque in acque migliori rispetto alla scorsa stagione, quando erano fermi a quota 12 punti contro i 21 di quest'anno, i casi di Francia e Germania testimoniano forse la fine di un'epoca. Il nuovo Bayern Monaco di Carlo Ancelotti, a più due sul RB Lipsia, appare leggermente frenato rispetto all'ultima creatura di Guardiola, che a questo punto della stagione viaggiava a punteggio pieno, a più sette su un Borussia Dortmund ormai irrimediabilmente staccato. In Ligue 1 il dato è ancora più impressionante: il Paris Saint-Germain, padrone assoluto di Francia da quattro stagioni, sta decisamente deludendo le premesse della vigilia: l'unica squadra di caratura europea del campionato transalpino appare in notevole involuzione, laddove l'arrivo di Emery e i gol di Cavani non sembrano in grado di sopperire all'assenza di Ibrahimovic.

    MUCCHIO SELVAGGIO - Una simile situazione di incertezza caratterizza anche le classifiche di Liga e Premier: soprattutto in quest'ultimo caso, tuttavia, era ampiamente immaginabile che l'incredibile ricchezza di talento presente sui campi e sulle panchine d'Inghilterra potesse generare un'avvincente corsa al titolo; non manca un tonfo, tuttavia, ed è firmato Manchester United, dal momento che i Red Devils partivano indiscutibilmente coi favori del pronostico dopo le cifre spese in estate e l'ego ingombrante di Mourinho e Ibrahimovic. In Spagna invece, stupisce la partenza rallentata di Real Madrid e Barcellona, insieme al momento non semplicissimo dell'Atletico: le tre grandi, verosimilmente, lotteranno fino alla fine per il titolo, ma per ora sono insidiate dal Siviglia e dal Villarreal "italiano" di Soriano e Sansone. In qualche caso, come in Germania, il dato della classifica corta sembra solo un accidente momentaneo, destinato a suonare comico quando a maggio il Bayern avrà verosimilmente stravinto il suo quinto titolo consecutivo. Altri esempi, tuttavia, potrebbero suggerire che il vento sta cambiando: i giganti vacillano, Nizza, RB Lipsia e l'arrembante Milan dei giovani si candidano a diventare Davide. Staremo a vedere.

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