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Coronavirus: 'Perché i giovani calciatori non possono allenarsi e i professionisti sì?'

Coronavirus: 'Perché i giovani calciatori non possono allenarsi e i professionisti sì?'

  • Jean-Christophe Cataliotti
    Jean-Christophe Cataliotti
Gentile Procuratore,

scrivo alla vostra spettabile redazione non per fare polemiche, ma per ricevere una risposta su una perplessità che riguarda gli effetti del Coronavirus sul mondo del calcio italiano. Arrivo al punto: non capisco perché i calciatori di serie A possano continuare ad allenarsi regolarmente mentre i giovani calciatori delle stesse società debbano stare a casa? La risposta è solo insita nei meri interessi economici che il mondo del pallone comporta o c'è qualcosa che mi sfugge? p.s ho un figlio calciatore a casa da scuola (ok!), ma anche dal calcio (e gioca in una professionistica!)! Isacco '65



Gentile Isacco,

premettendo che si susseguono in continuazione notizie riguardanti la disputa o meno delle prossime partite di campionato, il nodo della questione è rintracciabile sia per le partite ufficiali che per gli allenamenti nella necessità di evitare - Ordinanze alla mano! - il pericolo delle aggregazioni di pubblico; tale pericolo è aggirabile solo giocando, in allenamento e in campionato, a "porte chiuse"

Venendo alla Sua domanda, è evidente che nei settori giovanili è difficile poter organizzare allenamenti a porte chiuse (i campi di allenamento sono quasi sempre accessibili al pubblico!), cosa, invece, possibile per quanto riguarda le sedute di allenamento dei calciatori delle prime squadre.

Ma ora passo la palla agli utenti di calciomercato.com: il campionato di serie A deve continuare anche giocando a "porte chiuse" (ricordando che alcune partite saranno disputate a "porte aperte") oppure deve essere sospeso? 

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