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  • Crisi Lazio: tenere Petkovic o cambiare? Le soluzioni dei tifosi VIDEO

    Crisi Lazio: tenere Petkovic o cambiare? Le soluzioni dei tifosi VIDEO

    • Angie Borromeo

    Dopo la sconfitta di domenica, a Bergamo, contro l’Atalanta per 2 a 1, la Lazio guidata dal tecnico di Sarajevo, Vladimir Petkovic, è irriconoscibile rispetto al trionfo del 26 maggio scorso, quando aveva conquistato la sesta Coppa Italia contro la Roma di Totti, battuta anche negli scontri diretti.

    Quest’anno, con tre sconfitte esterne, compreso il derby, tre vittorie e due pareggi, la Lazio è al nono posto distaccata di 13 punti dalla capolista.  

    Calciomercato.com ha chiesto ai tifosi e agli esperti le soluzioni per la risoluzione di una crisi che non pare irreparabile.

    Federico è nato e vive a Roma, è un talentuoso video editor (IL VIDEO A FONDO PAGINA, SUL SUCCESSO BIANCOCELESTE DEL 26 MAGGIO, E' SUO. Pagina Facebook: AmanteDellaBola ), tra i migliori in Italia, tanto che la sua pagina ufficiale su Facebok è seguita da circa 9,000 fans. E’ un grande tifoso della Lazio alla quale ha dedicato i suoi video più belli (in calce potete cliccare sul video “26 maggio 2013. Roma è biancoceleste). 

    Dopo la sconfitta esterna contro l‘Atalanta, molti parlano già di una crisi della Lazio? Anche lei la pensa così? 
    “ No, io sono convinto che la Lazio, quest’anno, uscirà alla distanza. Abbiamo patito alcuni infortuni, su tutti quello di Klose. Inoltre sono convinto che l’allenatore stia cercando di puntare su Biglia e non su Ledesma e,quindi, sta pagando la scelta del nuovo modulo tattico. Ci vorrà ancora qualche settimana per il consolidamento dello schieramento che Petkovic ha in mente. Le assenze per infortunio hanno penalizzato una buona partenza di campionato. Nel reparto difensivo mancano  Iava, Radu, Konko che sono schierati, di norma, con Cana. Al centrocampo, Hernanes, Candreva e Lulic non sono nella forma migliore. Le nostre aspettative sono alte, aspettiamo che rientrino tutti i giocatori e di sicuro faremo meglio di queste prime giornate”. 

    Non  temete che il primato raggiunto dalla Roma si sia consolidato  tanto da essere per voi quasi impossibile colmare la distanza? 
    “Non è una rivale da temere. La rivalità tra laziali e romanisti è morta il 26 maggio 2013 quando abbiamo vinto la Coppa Italia”. 
         
    Leonardo Craja è nato e vive a Roma, sin da bambino suo padre lo portava in curva a tifare la Lazio. E’ l’ideatore su Facebook della fan page “since1900” dedicata alla sua squadra del cuore.

    I tifosi laziali sostengono che dal 26 maggio è cambiato tutto, nel senso che si sentono superiori rispetto alla Roma e che, addirittura, non c’è più rivalità. Invece la Roma dopo quella sconfitta ha avuto la forza e l’orgoglio di rialzarsi e recuperarsi alla guida del nuovo tecnico francece Rudi Garcia, accumulando solo vittorie dall’inizio del campionato. 

    Alla Lazio, invece, cosa è accaduto?  Si è accomodata sugli allori?
    “ Superiori noi laziali lo eravamo già prima, ma il 26 maggio 2013 vi è stata la sentenza definitiva. I romanisti hanno reagito a questa sconfitta e ammetto che stanno facendo bene. Noi paghiamo il prezzo di una società mediocre e provinciale. Ci siamo sentiti appagati dopo lo storico trionfo in Coppa Italia, ma ci siamo dimenticati che eravamo arrivati settimi e dovevamo continuare a lavorare sodo per migliorare. Alla squadra servivano rinforzi urgenti, cioè giocatori importanti da affiancare ai nostri giovani. Avrei ingaggiato Dragovic, Otamendi, Astori per la difesa centrale. Yilmaz, Benteke o Michu per l'attacco. Ora stiamo solo pagando le conseguenze delle lacune del mercato estivo”.

    A Paolo Cericola, giornalista e inviato sportivo di Radio-Radio, abbiamo chiesto se la sostituzione di Petkovic possa essere un modo per risolvere la crisi o se invece debbono essere altre le soluzioni.
    “Assolutamente no. Ritengo che la squadra abbia fino a questo momento dato poco rispetto a quello che invece può dare. La vittoria della Coppa Italia ha dato, erroneamente, un senso di appagamento. Ora serve solo rimboccarsi le maniche”.

    Paolo Colantoni, giornalista, conduce il programma 56 Lazio su Teleroma e con lui parliamo del futuro della Lazio.  
    Secondo lei l’attuale crisi della Lazio da cosa o da chi è stata causata?
    “Le colpe non possono essere mai ascrivibili ad un unico fattore. La società ha grandi responsabilità. In estate servivano rinforzi in attacco e in difesa (reparti che lo scorso anno avevano mostrato lacune) e invece gli investimenti più importanti sono arrivati a centrocampo, dove si è creata una pericolosa abbondanza. Gli errori del tecnico sono evidenti. In otto gare di campionato, sono stati provati sei moduli e si fa fatica a capire chi siano i titolari e chi le alternative. Il tecnico ha mostrato di essere in confusione sia nei cambi (inspiegabile l'ingresso di Klose e una Lazio che ha chiuso la gara di Bergamo con 4 punte) sia nella gestione del gruppo. Perea e Anderson sono passati da ectoplasmi a titolari inamovibili, mentre Ederson, Ledesma e Gonzalez sono finiti nell'anonimato. In questo momento la società deve prendere una decisione definitiva: o conferma il tecnico, rinnovando il contratto, o lo sostituisce. La scelta migliore potrebbe essere Mihajlovic, tche conosce l'ambiente e che (al contrario di Petkovic) non avrebbe paura ad alzare la voce nello spogliatoio e nei confronti dei dirigenti. 

    Ritiene, quindi, che con interventi giusti e mirati da parte della società, così come sopra prospettati,  la Lazio possa recuperare il distacco con la capolista? 
    “La stagione è ancora lunga e c’è tutto il tempo per recuperare”.
     

     

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