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  • Crotonemania: Juve e Roma, che problema c'è?

    Crotonemania: Juve e Roma, che problema c'è?

    • Michele Santoro
    CONTINUITA’: dal latino continuĭtas -atis, estensione non interrotta nel tempo, o anche nello spazio; qualità d’esser continuo. È questa la definizione che il vocabolario della lingua italiana dà del termine “continuità”; termine per cui, il Crotone, persevera a consultare il dizionario dei contrari. Purtroppo la mini serie positiva inaugurata col rocambolesco pareggio contro il Genoa e proseguita con la roboante vittoria di domenica scorsa sull’Empoli si è già interrotta e porta con sé inevitabili conseguenze in chiave salvezza. In un colpo solo si arretra di una posizione, riabbracciando quel penultimo posto in graduatoria tanto caro fino a poco tempo fa, e si perde un punto nel confronto diretto con la squadra di Martusciello, uscita indenne dal match col Torino. Dal capoluogo siciliano si ritorna con una consapevolezza ulteriore: il Palermo di Diego Lopez è vivo ed altra cosa rispetto a quello dei suoi predecessori; un contendente in più, ahinoi. Dimenticavo, le prossime avversarie si chiamano Juve e Roma.

    LA PARTITA. Ricordate la fluidità di gioco, la vivacità offensiva e l’organizzazione arretrata di settimana scorsa? Bene, a Palermo sono state solo un pallido ricordo, appunto. Campo difficilissimo per tutti quello del “Barbera”, ma tenendo conto dei prossimi due impegni in cartellone, a dir poco proibitivi, doveva e poteva esser fatto qualcosa in più. Partiamo dall’attacco. Abbiamo capito chi soffrirà di più per la partenza di Palladino: Falcinelli. Con un compagno come Trotta, evanescente e sempre meno a suo agio sui palcoscenici di A, anche la terza peggior retroguardia del torneo può sembrare un ostacolo insuperabile. Alcune scelte tattiche, poi, sono apparse veramente ardite: comprensibile non buttare subito nella mischia Kotnik e Acosty, ma perché schierare Stoian alla “Rohden” come terzo di centrocampo, e l’oggetto misterioso Nalini al posto del romeno come punta esterna? Non a caso, l’avvicendamento di quest’ultimo con Capezzi ha dato più equilibrio e solidità alla manovra. Sbagliato anche l’atteggiamento: perché aspettarli? Perché non giocare a viso aperto come fatto con l’Empoli? Troppo arrendevoli al cospetto di una diretta concorrente. La salvezza può passare anche da un’intelligente gestione del calendario e sfruttare match come questi sarebbe un ottimo viatico per il mantenimento della categoria.

    Il Crotone non era salvo prima e non è retrocesso ora, chiaro, ma le giornate sono sempre meno. Piccolo particolare per chi crede ancora nei miracoli. 
     

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