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  • Da Auriemma a Zampa e Pellegatti: finisce l'era dei telecronisti 'tifosi'

    Da Auriemma a Zampa e Pellegatti: finisce l'era dei telecronisti 'tifosi'

    • Alessandro De Felice
    Niente più soprannomi curiosi, niente più urla e silenzi assordanti davanti a un microfono. Con la mancata acquisizione dei diritti tv della Serie A da parte di Mediaset si è conclusa l'era dei telecronisti tifosi. Cronache ricche di amore viscerale, che hanno accompagnano per molti anni la passione dei tifosi e li hanno avvicinati alle gioie e ai dolori della propria squadra. C'è chi ha iniziato i racconti in incognito come Auriemma a Napoli 35 anni fa e chi come Zampa e Pellegatti sono partiti dalle radio locali negli anni 80' prima di sbarcare sul piccolo schermo. A partire dallo scorso weekend, è terminata l'avventura in tv dei sei commentatori faziosi: Pellegatti (Milan), Auriemma (Napoli), Paolino (Juventus), Recalcati (Inter), Zampa (Roma) e De Angelis (Lazio) non continueranno a raccontare le gesta delle loro squadre del cuore. 

    CULT - Dal 'Si gonfia la rete' a 'Smoking bianco' Kakà e 'Capitan Futuro' De Rossi, le frasi e i soprannomi 'coniati' dai tifosi faziosi sono diventati presto dei cult. Cavani è per tutti il Matador proprio grazie ad Auriemma, che aveva 'battezzato' Lavezzi come il Pocho. Pellegatti, dopo 33 anni, ha salutato tutti proprio con gli ultimi soprannomi: Higuain è passato dal Pipita al 'titano', mentre Caldara è stato rinominato il 'demone'. Facendo un passi indietro, impossibile dimenticare lo sfogo di Carlo Zampa, che in diretto lanciò un messaggio chiaro a Julio Baptista: "Vattene via, nun te voglio più vedè", così come le urla di gioia al gol di Klose in pieno recupero di Guido De Angelis nel derby contro la Roma o quelle di Recalcati dopo la rete di Vecino che ha riportato l'Inter in Champions League. Momenti di adrenalina pura condivisi con i tifosi, che ora dovranno fare a meno di quelli che ben presto sono diventati i loro idoli. Racconti in cui lo spettatore si rispecchiava nel commentatore e che amplificavano - nel bene e nel male - le emozioni. La rete continuerà a 'gonfiarsi' ma non sarà lo stesso senza i soprannomi e la passione dei telecronisti faziosi.

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