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  • Da Facchetti e Maldini a Gosens e Theo Hernandez, come è cambiato il ruolo del terzino

    Da Facchetti e Maldini a Gosens e Theo Hernandez, come è cambiato il ruolo del terzino

    • Emanuele Pagliano Migliardi
    C’erano una volta i grandi terzini come Roberto Carlos e Paolo Maldini, ma erano comunque casi isolati, fenomeni che rappresentavano un’altro tipo di calcio non particolarmente legato alla tattica di come invece è quello di oggi e che si adattavano ai ruoli che oggi non ci sono più come per esempio il libero.  A questi si aggiunge Cafu, protagonista di un Brasile stellare, senza dimenticare il terzino dell’Inter degli anni 60 Giacinto Facchetti. Quest’ ultimo non si concentrava solo sulla fase difensiva ma era libero di muoversi in avanti e fluidificare. 

    IL PRESENTEIl fuorigioco e l’abbandono della marcatura a uomo obbliga anche chi gioca sulla fascia, e spinge, ad essere attento in fase di copertura. I giocatori abili in questa posizione sono pochi. Il Manchester City per due terzini come Kyle Walker e Benjamin Mendy ha speso circa 110 milioni. Esempi attuali sono David Alaba (terzino del Bayern Monaco), Joshua Kimmick, Sergi Roberto, Zinchenko e Fabian Delph: tutti i centrocampisti trasformati in terzini da Pep Guardiola

    IL FUTURO -  Nel calcio odierno abbiamo l’emergere di nuovi terzini che spingono molto sulle fasce fino ad arrivare spesso al gol. Tra questi vi sono il milanista Theo Hernandez, l’atalantino Gosens. Data la loro giovane età, essi sono destinati a diventare il futuro del calcio europeo, che sotto l ‘aspetto tattico è in continua evoluzione.

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