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  • Dal calcio a X Factor, NAIP a CM: 'Io, terzino mancato. Ieri tiravo alla Del Piero, oggi sogno un duetto con Buffon'

    Dal calcio a X Factor, NAIP a CM: 'Io, terzino mancato. Ieri tiravo alla Del Piero, oggi sogno un duetto con Buffon'

    • Francesco Guerrieri
    Attenti al... lupo? No, loop. 'Attenti al loop'. E' la canzone del momento. Cavallo di battaglia di Michelangelo Mercuri, in arte NAIP (Nessun Artista In Particolare): "Doppia personalità a go go". Se la ride il ragazzo, quasi emozionato per una delle prime interviste della sua vita: "Chiamami come vuoi, come ti viene comodo", mi dice prima di iniziare. L'umiltà di chi si è ritrovato su un palco quasi per caso, da cameriere a cantante nel giro di pochi mesi. Oggi è uno dei migliori concorrenti di X Factor 2020, lo show prodotto da Fremantle in onda ogni giovedì alle 21.15 su Sky Uno (sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW TV). Calciatore mancato, fino ai 16 anni sognava di fare il terzino: "Ora non avrei più il fiato, ma mi piacerebbe fare la Partita del Cuore". Un microfono in mano, un pallone tra i piedi e mille vite da raccontare: "Lo so che sembro più grande, ma in realtà ho solo 29 anni". Con NAIP è una risata continua, sulle cose serie però non si scherza: "Seguo il Delpierismo come insegnamento di vita". Tifa più Alex della Juve, e a Calciomercato.com si racconta tra calcio e musica. 

    Si sente più Michelangelo o NAIP?
    "Nella vita di tutti i giorni sono Michelangelo, ma quando salgo sul palco mi trasformo e mi sento nell'altra versione".

    Com'è nato il soprannome NAIP?
    "Una vecchia idea che ha preso corpo disegnando cose a caso sui banchi di scuola. Spesso fantasticavo su come avrei voluto chiamarmi se avessi avuto un progetto musicale. Avevo 16 anni, e da quel periodo a oggi ho avuto mille band ed esperienze, poi mi è tornata in mente questa sigla".

    Come ha deciso di partecipare a X Factor?
    "E' stata un'opportunità della quale stavano parlando il mio manager con la mia etichetta. Quando me l'hanno proposto sono entrato in crisi per una settimana. Non sapevo cosa fare, poi ho capito che alla fine c'era più da guadagnare che da perdere. Sarebbe stato il confronto con una nuova realtà".

    Dal calcio a X Factor, NAIP a CM: 'Io, terzino mancato. Ieri tiravo alla Del Piero, oggi sogno un duetto con Buffon'

    Com'è andata la prima audition?
    "Si svolgeva a duecento metri da casa mia, a Bologna. Ho preso la chitarra, e mi sono fatto questa... passeggiata. Poi sono rientrato a casa, come nulla fosse. Non mi sarei aspettato nemmeno di arrivare alla prima puntata".

    Lei ha portato sul palco un genere diverso dal solito, ha avuto paura di non essere capito dai giudici o dal pubblico? 
    "Quando mi sono esibito per la prima volta ero curioso di capire come avrebbero reagito di fronte alla mia proposta di 'Attenti al loop', che è tutt'altro che un pezzo classico. La reazione è stata super positiva, così ho pensato che potesse nascere qualcosa d'interessante. Adesso, grazie ai consigli di Mika e Taketo sto migliorando e imparando molto. Di solito metto in conto di ricevere qualche critica, sono io il primo autocritico con me stesso perché penso che posso fare sempre meglio":

    Qual è il giudice che le fa più paura?
    "Diciamo che Manuel Agnelli non è che mi faccia paura, ma sono molto interessato al suo giudizio. Ha una effetto diverso rispetto a quello degli altri. Le sue canzoni mi hanno accompagnato per molti anni, sentirmi dire 'bravo' da lui, con la sua voce che prima ascoltavo nelle cuffie, mi dà un'emozione diversa".

    A cosa è disposto a rinunciare per vincere X Factor?
    "Sto vivendo un periodo della mia vita in cui ho poche cose. Questa è la mia scommessa di vita, ci ho investito molto: prima avevo i miei lavoretti per pagare affitto di casa, bollette e altre spese; fino a gennaio ho fatto il cameriere, da quando ho iniziato questa nuova avventura chiaramente ho dovuto lasciare il lavoro e rinunciare a tutto. Ma le spese rimangono".

    Se dovesse scegliere tra musica e calcio?
    "Sarebbe una tragedia! Fino ai 16 anni giocavo più a calcio di quanto andassi a scuola. Sono di Lamezia Terme, facevo il terzino sinistro nella squadra del quartiere, il Sant'Eufemia, fino agli Esordienti. A 10 anni, invece, ho ascoltato per la prima volta una cassetta dei Nirvana e mi sono appassionato di musica. A 16 ho costretto i miei amici a regalarmi una chitarra per iniziare a suonare, e quello è stato il periodo nel quale mi sono allontanato dal calcio per avvicinarmi alla musica".

    Dal calcio a X Factor, NAIP a CM: 'Io, terzino mancato. Ieri tiravo alla Del Piero, oggi sogno un duetto con Buffon'

    Ha il rimpianto di non essere diventato un calciatore?
    "Fino ai 22/23 anni sì, mi sarebbe piaciuto diventare un professionista e ci pensavo spesso. Da piccolo mi capitava di sognare su come sarebbe cambiata la mia vita diventando un calciatore vero. Giocare vicino a Del Piero, per esempio. Poi ho abbandonato questi pensieri, e oggi sono contento così e senza rimpianti".

    Per quale squadra tifa?
    "Diciamo che sono juventino, ma in realtà ho occhi solo per Alex Del Piero. Mi piace la sua umiltà, la sua lealtà e il modo in cui si comportava in campo. Nonostante mio fratello avesse Roby Baggio come idolo, io seguo da sempre il 'Delpierismo' come insegnamento di vita. Mi fa sorridere il fatto che sono nato un giorno - e qualche anno - prima di lui. Quando giocavo provavo sempre il tiro a giro ispirandomi al suo, peccato non averlo mai potuto incontrare". 

    Che canzone gli dedicherebbe?
    Lungo sospiro: " Dovrei pensarci per giorni. Andrei a cercarne qualcuna che abbia a che fare con Pinturicchio, il suo soprannome. Forse però gli dedicherei più un quadro".

    Come ha reagito all'addio di Del Piero alla Juve?
    "L'ho visto da casa, era una domenica pomeriggio se non sbaglio. In questi casi il pensiero va subito a quanto si sta invecchiando. Era la fine di una generazione, di un periodo di vita per me e molti miei coetanei. Per fortuna c'è il corto circuito Buffon, che a 42 anni ancora gioca e ci fa essere tutti un po' più giovani". 

    Dal calcio a X Factor, NAIP a CM: 'Io, terzino mancato. Ieri tiravo alla Del Piero, oggi sogno un duetto con Buffon'

    Che tipo di tifoso è?
    "Prima riuscivo più spesso a seguire la Juve, poi con il passare del tempo sempre meno. In questo periodo vedo qualche partita ogni tanto, da quando ho iniziato X Factor sono concentrato solo sulle mie esibizioni".

    Che sensazione le fa suonare quasi senza pubblico?
    "Io faccio difficoltà a lamentarmi, perché noi di X Factor siamo gli unici a suonare e viviamo in un guscio di privilegio. E' vero che c'è poco pubblico, ma già ogni volta che faccio le prove penso a quanto sono fortunato. In tanti anni nella musica ho creato una rete di contatti, quando sento altri musicisti mi rendo conto di quello che stanno passando loro".

    Con quale calciatore farebbe un duetto?
    "Del Piero lo escluderei, ha una voce bianca e molto falsettata. Penso possa fare più il corista. Mi piacerebbe duettare con Buffon, lui invece ha una voce baritonale anche se con un accento molto spiccato. Anche Bernareschi, per esempio, ha una vocina molto fine simile a quella di Del Piero. Diciamo che possiamo fare un duetto io e Gigi, con Alex e Bernardeschi a farci da coristi".

    Credit foto: Bianca Burgo

    @francGuerrieri

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