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  • Altro che seconde squadre: ecco come il Monaco fa crescere in casa i nuovi Mbappé

    Altro che seconde squadre: ecco come il Monaco fa crescere in casa i nuovi Mbappé

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    Costruirsi i campioni in casa sviluppando anche, e soprattutto, le proprie infrastrutture. È la mission del Monaco, che da anni ormai, è specializzato nel lanciare talenti capaci di farsi notare, alla grande, nel calcio che conta. L’ultimo grandissimo nome? Kylian Mbappè, attuale stella del Psg e divenuto Campione del Mondo con la Francia, da protagonista, ad appena 20 anni.

    Il club del Principato però non si ferma ed è in continuo sviluppo: in tale direzione va la nascita di un nuovo centro di formazione chiamato ‘La Diagonale’ ed inaugurato lo scorso settembre. Una struttura altamente innovativa che ha un unico obiettivo: divenire la casa delle giovani promesse del club. Si tratta dell’ennesimo progetto che testimonia la visione verso il futuro del Monaco: “Vogliamo sviluppare il calciatore sia dal punto di vista tecnico che mentale - spiega ad As De Maesschalck, direttore dello sviluppo giovanile dei francesi -. Ma non solo: a tutti i ragazzi è richiesto un grande successo anche a livello scolastico. L'Importante per noi è formare i giocatori da poi rivendere". 

    Benoît Badiashile, ultimo talento cresciuto nel Principato e passato al Chelsea lo scorso gennaio per 38 milioni di euro, non è passato nel nuovo centro di formazione, sicuramente invece nel Performance Centrale a La Turbie, anch’esso assai recente e divenuto la casa della prima squadra, attualmente sotto la guida del belga Philippe Clement. Una struttura di 5 ettari, suggestiva, assai specializzata e dove si possono curare i calciatori sotto tutti gli aspetti. E proprio a La Turbie arriveranno i migliori ‘campioncini’ del club, solo però dopo aver girato l’Europa.

    L’Europa appunto, non i campionati minori francesi: una delle vere rivoluzioni del Monaco è stato proprio quella di eliminare definitivamente le proprie squadre militanti nella quarta e quinta divisione francese. Ciò per formare un gruppo di giovani d’élitè da far gareggiare in tornei nel territorio francese e al di fuori. Ossia nei migliori tornei internazionali L’obiettivo? Confrontarsi con le realtà migliori per alzare il livello. Ma soprattutto per giocare senza le pressioni tipiche del calcio professionistico. Una decisione drastica ma calcolata con attenzione: l’obiettivo è quello di far divenire il Monaco il miglior centro di formazione della Francia. E chissà se qualche club italiano decida di prenderne subito. Intanto prepariamoci ad applaudire Ben Seghir (trequartista classe 2005): sarà lui il prossimo talento del principato che stregherà l’Europa e non solo.

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