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  • Dalla B al sogno Europa, un anno dopo è super-Verona. E i conti godono: spesa totale di 20 milioni, il futuro...

    Dalla B al sogno Europa, un anno dopo è super-Verona. E i conti godono: spesa totale di 20 milioni, il futuro...

    • Luca Fazzini
    Il 2-0 dell'andata al Tombolato aveva fatto sognare i 20.133 abitanti di Cittadella, che all'orizzonte già pregustavano la prima storica volta in Serie A. Non avevano però fatto i conti con i 25.248 cuori gialloblù pronti a tornare nella massima serie. Lo scorso 2 giugno, sugli spalti dello stadio Bentegodi, c'era voglia di rivalsa: la retrocessione in Serie B era un inferno da abbandonare in fretta per tutto il mondo Verona. E quella notte, esattamente un anno fa, fu dolcissima: 3-0 firmato Zaccagni, Di Carmine e Laribi. Lì, nella Verona del Cangrande, colui a cui Dante dedicò la Commedia, l'Hellas tornò in Paradiso dopo un solo anno.  

    MERCATO PERFETTO - All'inizio della nuova stagione la palla passa a Tony D'Amico, direttore sportivo dal 2018: è il più giovane della Serie A, si rivelerà essere uno dei più astuti. Bastano 20 milioni (dati transfermarkt) e tanto coraggio per costruire una squadra che ha sorpreso tutti: dall'estero arrivano gli sconosciuti Rrahmani (Dinamo Zagabria) e Amrabat (Bruges), a cui si aggiungono le scommesse a parametro zero Lazovic e Miguel Veloso, oltre a tanti giovani pronti a sorprendere. Ma, soprattutto, c'è Ivan Juric, carico per una nuova avventura in Serie A. L'avvio di stagione è deludente, con l'eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Cremonese. Juric però non si perde d'animo: il suo Verona, fatto di aggressività e intensità, dà ben presto filo da torcere a tutti. Big comprese. Nel corso della stagione l'Hellas pareggia contro Lazio e Milan, batte la Juve e scala la classifica fino all'ottavo posto attuale. La banda scaligera viene fermata sul più bello dal nemico coronavirus, ma i numeri non mentono: 8° posto a 35 punti (con una gara da recuperare rispetto a Napoli e Milan), salvezza virtualmente acquisita a due terzi di campionato e sogno Europa League mai così concreto

    I CONTI GODONO - Se l'attacco non ha brillato, la difesa è un vero bunker: quarta miglior retroguardia della Serie A con 26 reti subite, meglio hanno fatto solo Juve, Lazio e Inter. Metteteci poi baricentro alto e tanta energia: sono gli ingredienti che rendono l'Hellas la sorpresa più bella del 2019/2020. Merito dei tanti soldati a disposizione del generale Juric: le certezze Lazovic, Miguel Veloso e Pazzini, l'esplosione di Kumbulla e Rrahmani, la sorpresa Amrabat, la consacrazione di Faraoni. Ne beneficiano (anche) le casse gialloblù: già incassati 35 milioni da Napoli (15) e Fiorentina (20), bravi ad anticipare tutti rispettivamente per Rrahmani e Amrabat. E all'orizzonte, ora, c'è l'affare Kumbulla, per il quale, D'Amico dixit, "25 milioni non bastano". Alla porta bussano anche per Ivan Juric, il cui contratto si rinnova automaticamente in caso di salvezza: Napoli e Torino osservano, ma prima c'è (almeno) da concludere questa stagione. Un anno dopo la promozione in A, il Verona è definitivamente tornato grande. E ora sogna l'Europa.

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