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  • Dalla Curva Sud al Paradiso, presentato a Roma il libro del procuratore Pietro Chiodi

    Dalla Curva Sud al Paradiso, presentato a Roma il libro del procuratore Pietro Chiodi

    • Tommaso Fefè, inviato
    Dalla Curva Sud al Paradiso. Si intitola così il libro scritto dal procuratore sportivo Pietro Chiodi, presentato questa mattina a Roma, presso palazzo Morgagni. La storia, autobiografica, è quella di un ragazzo passato dall’essere un appassionato tifoso, a vivere il calcio dalla stanza dei bottoni. Molti sono gli aneddoti che in questo modo l’autore ha svelato sulla propria carriera, alcuni dei quali li ha raccontati oggi, alla presenza di ospiti illustri. Tra loro, Claudio Ranieri, che ha curato la prefazione, e Eusebio Di Francesco, con il quale ha condiviso anche rapporti professionali, oltre che di amicizia.

    L’opera ha anche uno scopo benefico, visto che parte del ricavato della vendita verrà versato all’associazione Komen, per la ricerca e la lotta contro i tumori al seno.
     
    LA PRESENTAZIONE - Difronte a una sala gremita, Chiodi – di dichiarata fede romanista, nel caso non fosse chiaro dal titolo del suo lavoro – ha iniziato a raccontare i suoi momenti indelebili da tifoso. Il suo primo beniamino, ha rivelato, fu Falcao: “Quella Roma la sento tantissimo come mia. Mi fece appassionare”. E poi le emozioni dello Scudetto del 2001, vinto in concomitanza della morte di suo padre. “Per cercare di raccontare i tanti aneddoti mi sono reso conto di una difficoltà – ha rivelato – quella di doversi ricordare bene le date, per dare un ordine cronologico sensato agli eventi. Soprattutto con quelli più vecchi, sono talmente forti le emozioni che ancora si provano a ricordarli, che si fa fatica a collocarli in un momento preciso”.

    ANEDDOTI - Non sono mancati momenti di ilarità, come quando è stata raccontata la nascita dell’amicizia con mister Di Francesco: “Faceva il team manager ai tempi di Spalletti. Doveva convocare all’ultimo Pietro Pipolo, all’epoca in Primavera, come terzo portiere. Invece sbagliò numero e chiamò un altro Pietro in rubrica, che ero io. Ci conoscevamo già, ma è da quel momento che il nostro rapporto è iniziato veramente. Ancora ci ridiamo quando lo raccontiamo”. L’ex tecnico è stato anche tra gli assistiti di Chiodi. Fu lui a portarlo a Roma dal Sassuolo, mentre con Ranieri non ci sono stati particolari retroscena di mercato, ma solo un’amicizia nata per caso, attorno alla Roma: “Siamo entrambi innamorati di questa squadra – ha detto Sir Claudio – Ne parliamo spesso perché abbiamo sempre il sogno di vederla grande”. Il procuratore, prima di chiudere e concedersi, insieme ai due allenatori, alle domande dei cronisti, ha sottolineato ciò che è anche scritto nel libro stesso, nel capitolo dedicato proprio a Ranieri: “A lui devo l’esperienza calcistica che mi ha lasciato, ma soprattutto lo ringrazio per la romanità che mi ha trasmesso. Quella che non conoscevo e che apparteneva alla generazione prima della mia”.

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